La vita spesso fa strani giri, giri molto lunghi per poi magari tornare al punto di partenza. Perché esordisco così? Perché quello della Rocca di Oratino è un luogo che tutte le generazioni molisane di amanti delle attività verticali (dagli speleologi agli alpinisti) hanno frequentato, almeno una volta. Mi riferisco alle generazioni meno recenti, quelle attuali forse la vedono dalla valle e nemmeno si pongono domande. Appartenendo al primo gruppo anche io ho avuto, agli esordi, esperienze in quel posto magico. Fino a decidere, per una serie di ragioni ed un numero infinito di giri di perlustrazione, di tornarci.
Così, da un anno circa, la Rocca di Oratino sta vivendo una nuova primavera. La “Via della Cresta” ha dato inizio a questa rinascita (qui la relazione), poi l’ampliamento dell’omonima falesia (ad opera mia e di Pietro Radassao) che ospita tante vie sportive mono-tiro di tutti i gradi; ora è il tempo di vie a più tiri. La prima delle nate è quella che vi presento qui, “Invidia”.
Frutto di tanti giorni di lavoro in parete da solo, rappresenta per me il ritorno alle origini: la Rocca e le tante falesie nei dintorni di Oratino hanno costituito una palestra importante, nel mio percorso sportivo e professionale. La tanta fatica è stata tuttavia supportata da una grande determinazione, dalla voglia di segnare il ritorno con qualcosa di bello, che potesse trasmettere belle emozioni.
Il nome? Beh uno dei peccati capitali meritava un “nero su roccia”, uno dei sentimenti peggiori e più tristemente diffusi in chi denigra i sogni altrui, soprattutto quando si realizzano. Non temete, tornerò presto con i “miei” nomi , quelli che hanno a che fare con il mondo (ben più nobile) della musica e dei viaggi che essa ci dona!
Grazie a Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor per il supporto.
VIA “INVIDIA”, Parete W, ROCCA DI ORATINO (Oratino, CB)
85m circa, 6a+, 6a+ obb. RS2, I
Aperta da Riccardo Quaranta in più giornate nel novembre 2019.
Prima ripetizione: R. Quaranta ,L. Tagliaferri, L. D’Alessandro il 12/12/2019
Tempo per la sola salita: 1.30’/2.00ore
Accesso
Da Campobasso seguire la strada provinciale 41 in direzione Oratino, prima di entrare nel paese prendere a sx in direzione “Fondovalle del Biferno”- Castropignano. Continuare a scendere per qualche chilometro finché apparirà la rocca con la caratteristica torre sommitale. La si raggiunge prendendo un bivio sulla dx, in corrispondenza di un vecchio ponte in disuso chiuso al traffico. Si sale per circa 6-700 m una ripida stradina asfaltata e si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. Per chi proviene dalla Fondovalle del Biferno (SS 647) lasciarla in corrispondenza del bivio per Oratino, seguire le indicazioni per questo comune fino a giungere in prossimità di un ponte crollato; qui prendere a sx una ripida stradina asfaltata; si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra.
Avvicinamento
Dal parcheggio si prende una traccia di sentiero subito sulla sx, alla base di una grande pietraia (ometti). Si seguono gli ometti, si attraversa una zona con massi caduti di recente e sempre a mezza costa si arriva sotto il lato ovest della Rocca. Ancora avanti fino ad una zona più acclive in leggera discesa si perviene all’attacco, con i primi fix argentati ben visibili (meno di 10’ dal parcheggio). Si veda anche foto tracciato.
Relazione
Via parzialmente attrezzata a fix 10mm, richiede buona dimestichezza nell’uso delle protezioni mobili ed attitudine all’arrampicata “in ambiente”. Roccia da buona ad ottima, tranne pochi e brevi tratti con roccia discreta.
L1, 30m, 6a
Inizialmente su facile placca in leggero obliquo verso dx, si perviene in prossimità di un tetto che delimita a dx un diedro. Si traversa a dx (fix) e si rimonta un tratto strapiombante. Poi dritti sul filo dello spigolo fino ad un’ampia fessura (friend), da questa sempre dritti si perviene su un’ampia cengia. Sosta su fix da integrare.
L2, 25m, 6a+
Si traversa verso sx in direzione di un cordone su cl., si oltrepassa lo spigolo e si entra in un ampio diedro. Lo si percorre fino ad un tratto aggettante (cordone su cl.), lo si affronta con arrampicata in opposizione da non sottovalutare (fix) e si arriva in placca. Ancora dritti ad una zona più verticale (fix) da cui si traversa nettamente a dx (fix). Con arrampicata tecnica in traverso (friend) si perviene alla sosta. Sosta su due fix da collegare.
L3, 28m, 6a+
Tiro aereo ed esposto su bella roccia. Dalla sosta dritti in un diedro accennato (friend), poi in obliquo a sx (fix) e da questo nuovamente dritti in un piccolo diedro (cordino in kevlar su spuntone). Sempre dritti nel diedrino si supera il passo chiave (friend) e con ribaltamento atletico ci si porta su una piccolissima cengia sulla dx. Da questa dritti ad un fix sotto una zona aggettante che si supera con arrampicata atletica ma sempre su buone prese. In ultimo dritti lungo lo spigolo fino allo sosta, posta sotto un piccolo tetto sul filo di cresta. Sosta su ch. e fittone resinato da collegare.
Discesa
Lungo la cresta (passi di II) in direzione della torre medioevale e da questa nuovamente al parcheggio (5’)
Materiale
N.D.A., serie di friend dallo 0.3 al 2 BD, cordini e fettucce.
Riccardo Quaranta Guida Alpina UIAGM
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