Splendido itinerario che solca il margine destro della compatta parete N della Seconda Spalla del Corno Piccolo del Gran Sasso.
Via che collega varie fessure mediante bei tratti di placca con passaggi mai scontati tuttavia abbastanza protetti, a volte anche da fix. Ha subito un restyling rispetto alle relazioni presenti sulle guide cartacee in commercio. Ad esempio la guida ” Gran Sasso” di Versante Sud non riporta, a mio parere, il penultimo tiro originario, bensì una variante (seppur logica) degli autori. Richiede tuttavia di saper padroneggiare l’uso di protezioni mobili pena lunghi run-out.
Le novità risiedono nel fatto che tutte le soste, tranne quella del penultimo tiro, sono state integrate da un fix 10mm e anche i vecchi spit da 8mm presenti lungo i tiri (2 in tutto) sono stati sostituiti da fix 10mm.
Consiglio di ripetere l’itinerario nella tarda mattinata o inizio pomeriggio di modo che si possa godere a pieno della sua bellezza grazie alla luce che scalda la roccia, altrimenti fredda anche durante le giornate più calde.
Materiale: dadi e friends medio-piccoli.
“ICOSAEDRO” parete N Seconda Spalla del Corno Piccolo, Gran Sasso
P. Abbate, M. Tacchi il 4/9/1982
TD+, VII oppure VI e A0; 6b, R2, II.
225m / 7L
Relazione basata su rp del 27/6/2019
Accesso
Dall’arrivo della funivia che dal piazzale di Prati di Tivo conduce alla Madonnina prendere il sentiero Ventricini fino a raggiungere la parete N della Seconda Spalla (15-20′). L’attacco coincide con quello della via “Morandi-Consiglio-De Ritis” della quale percorre i primi due tiri
Descrizione
L1. Percorrere l’ampio diedro-canale sbarrato in alto da un tetto, superare un paio di tratti più verticali e sostare su ampio e comodo terrazzino. Sosta su cordone con maglia rapida. (40m, III)
L2. Traversare a dx seguendo una piccola cengia, aggirare uno spigolato (ch. e cordini) ed accedere al canale obliquo che è alla base della verticale parete soprastante. Risalirlo per qualche metro e sostare alla base di un netto diedro. Sosta su 2 fix. (20 m, IV)
L3 Risalire il diedro (friend e 1 ch) fino a raggiungere il tettino che lo sbarra, superarlo sulla dx, seguire una sottile fessura (3 ch) verso dx e poi tornare a sx ad un fix (passo chiave del tiro); con arrampicata delicata raggiungere la sosta poco sopra. Sosta (scomoda) su fix e ch. (25 m, VII oppure VI e A0)
L4 Salire alla scaglia sovrastante da maneggiare con cura (eventualmente friend), seguirla e rimontarci sopra. Poi in leggero traverso a dx superare un non banale passaggio in placca (VI-, ch. nascosto) su piccole cengette, muovendosi verso l’evidente fessura sulla dx (tralasciare una sosta orizzontale sulla dx). Percorrere la fessura per tutta la sua lunghezza (friend, ch.) fino al termine, al di sotto di una evidente fessura obliqua. Sosta su fix e ch. (30m, VI-)
L5 Salire la fessura obliqua (friend) inizialmente più larga, poi man mano più stretta (vari ch.), superare un primo passo protetto da fix (VII) poi fin dove si esaurisce, raggiungere un chiodo a pressione. Da questo continuare a salire per qualche metro (VI-), poi in deciso traverso a dx (cordino in cless.), da questa in traverso a sx portarsi sotto un tettino dove si sosta. Sosta su fix . (35m, VII oppure VI e Ao)
L6 Dritti al tettino per una sottile fessura (dadi o friend piccoli, VI+) che si segue fino ad una nicchia (cless.), poi in obliquo a sx, si supera uno spigolo e si perviene al diedro fessura di bella roccia. Lo si segue, si passa a dx di un tetto ed ancora in fessura con difficoltà man mano decrescenti si perviene alla base di una facile fessura. Sosta su vecchio spit 8mm e cless. (55m, VI+ e IV+)
L7 Si segue la fessura (1 ch ) fino alla sommità della seconda spalla. Sosta a fix. (20m III)
Discesa
A piedi lungo il Canale Bonacossa o in corda doppia sul versante N.
Riccardo Quaranta – Guida Alpina
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