News Falesia “Casale”, Oratino (CB)

E’ tempo ormai di scrivere un resoconto dei lavori che hanno riguardato la falesia “Casale” ad Oratino, dal tempo dell’uscita della guida “Molise Rock” ad oggi. Si tratta quindi di una serie di informazioni che non troverete nella guida perché successive alla sua uscita; pertanto spero possano essere di integrazione a quelle contenute nel lavoro cartaceo.

Settore “Alveari”

Partendo dall’estremo margine sinistro sono state aperte tre vie trad (si veda figura).

Nuove vie trad settore “Alveari”, Oratino

Per la salita di queste sono sufficienti una serie di friend dallo 0,5 al 2 BD ed una scelta di dadi medio-piccoli (in particolare per “L’esercito sul pianerottolo”. Tutte le vie hanno sosta attrezzata a fix o resinati ed hanno una buona proteggibilità (R1)

 

Settore “Felce Azzurra”

Tra il settore “Alveari ed il settore “Orizzonti Perduti” è stato iniziato un lavoro di pulizia e sistemazione della base in occasione dell’apertura della prima via a più tiri della falesia, “Felce Azzurra” di cui riporta tracciato e relazione.

Il tracciato di “Felce Azzurra”

 

Settore “Orizzonti Perduti”

Un gran lavoro di restyling ha riguardato diversi itinerari presenti in questo settore. Partendo da un lavoro di pulizia alla base che ha reso il muro ben più solare ed accogliente. Passando alle vie ecco l’elenco delle novità

I nuovi tiri del settore “Orizzonti Perduti”

  • “Tramonto occidentale” ha una nuova sosta omologata inox 316L
  • “Sud afternoon”, richiodata a fittoni resinati e più vicini rispetto alla versione originale
  • “Orizzonti perduti”, lavoro di consolidamento su un masso nei pressi del passo chiave, aggiunta di un fittone in uscita e sosta nuova in acciaio inox 316L
  • “Campane tibetane”, totalmente richiodata a fittoni inox, allungata di 4-5m e sosta nuova omologata inox
  • “Buetterfly on a wheel” nuovo tiro trad che vale 6b; corre alla destra di “Regalo di un padre” e finisce sulla catena di “Campane tibetane”. Nel camino tenersi assolutamente a sx perché sull’altro lato la roccia è rotta
  • “Colazione da Tiffany” allungata con sosta nuova (in comune con “I giardini dell’Eden”)
  • “Le torri gemelle”, richiodata a fittoni resinati inox e distanze ottimizzate, sosta inox nuova
  • “November rain”, nuovo tiro sportivo a dx della precedente, 6a+ (novembre 2021)

Ringrazio al solito i miei supporter Climbing Technology, Campo Base Outdoor Roma e Sacchetto per l’aiuto sul campo.

Riccardo Quaranta – Guida Alpina

Meteo solare in apertura su “Felce Azzurra”!!

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  • durante l'apertura dell'ultimo tiro
  • Riccardo Quaranta durante la prima RP
  • Riccardo Quaranta su L3

“Moonchild”, Rocca di Oratino.

Se si cerca sul vocabolario il significato di “rocca” ci si accorge che con tale termine si intende una fortificazione generalmente posta sulla sommità di un luogo isolato ed anche una cima isolata con pareti nude e rocciose. La “Rocca di Oratino”, per non farsi smentire, racchiude entrambe le definizioni: è una parete rocciosa alta fino a 120m sulla cui cresta sorge una torre di epoca medioevale. Insomma, se vogliamo essere sintetici, si tratta di un luogo molto suggestivo a due passi dal capoluogo della regione che non esiste, il Molise.

Riccardo Quaranta su L3 (Foto di Stefano Di Mauro)

Questo posto, così particolare e così ben visibile dalla fondovalle del Biferno, fin dagli anni ’80 è stato teatro di esplorazioni, più o meno verticali, ad opera di speleologi, arrampicatori ed alpinisti. Le tracce di tali passaggi sono tante e per lo scrivente ritrovare ogni tanto un chiodo, una sosta, una vecchia fila di spit 8mm infissi a mano, è sempre una grande emozione. A ricostruire,  per quanto possible, un po’ di storia di quegli anni mi ha aiutato Gianmario Lantella con queste interessantissime note storiche 

In apertura sul quarto tiro

Recentemente, sia ad opera mia che del forte arrampicatore campobassano Pietro Radassao, la Rocca di Oratino sta vivendo una nuova vita. Ho iniziato con l’apertura di una via lunga di ampio respiro e molto panoramica (la “Cresta della Rocca”), a breve distanza temporale ho aiutato Pietro ad ampliare la falesia di monotiri sportivi sul versante N (attualmente circa 30 vie dal grado 4 fino ad 8). Successivamente mi sono dedicato alle vie a più tiri aprendo “Invidia”, poi “Metallica”….infine l’ultima nata “Moonchild”, omaggio ai miei idoli Iron Maiden. 

Durante la prima RP (Foto L. D’Alessandro)

“Moonchild” è una via che sfrutta i punti deboli della parte più “rossa” del versante ovest della Rocca. E’ in questo modo possibile attraversare la zona più strapiombante della parete restando su difficoltà classiche (5c+ max); a patto di accettare un lungo traverso che evita appunto le zone più difficili o con roccia non buona. E’ un itinerario che richiede esperienza su terreno d’avventura: sono presenti spit ma è necessario integrare i tiri con dadi e friend; inoltre diverse soste sono da integrare. E’ stata aperta in libera ed in solitaria dal basso lasciando in posto le protezioni fisse adoperate in apertura; questo ha aggiunto un sapore decisamente caratteristico alle due giornate trascorse da solo in parete.

RELAZIONE “MOONCHILD” Rocca di Oratino

Spero di aver suscitato un po’ di curiosità nel lettore per un angolo di Molise che sono convinto non deluderà chi deciderà di far visita. Sfruttando l’esposizione (ricordo si tratta di una parete ovest) è possibile arrampicare durante tutto l’anno ad eccezione dei periodi più caldi. La ricettività ad Oratino e dintorni è più che avviata; da non mancare l’ottima cucina locale. Per chi volesse combinare roccia e neve/ghiaccio, con 30’ di auto si raggiunge la località sciistica di Campitello Matese dove, oltre che sciare, è possibile praticare alpinismo invernale a tutti i livelli.

Per qualsiasi informazione o consiglio: info@riccardoclimbing.com

Ringrazio Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor Roma per il supporto.

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Via “Metallica”, Rocca di Oratino – Relazione

Nuova via multi-pitch alla Rocca di Oratino. Questo itinerario si aggiunge alle due vie a più tiri già presenti, la “Cresta della Rocca” ed “Invidia”.

Lo spigolo del primo tiro

 

“Metallica” è un itinerario tecnicamente più semplice della vicina “Invidia”, tuttavia richiede sempre una buona esperienza nel piazzamento delle protezioni, trattandosi di una via da integrare: sono presenti fix, ma solo prima dei passaggi chiave dei tiri.

 

Il secondo tiro, dopo il passo chiave

 

Non manca l’esposizione, soprattutto nell’ultimo tiro, lunghezza che regala davvero belle emozioni con un crescendo di vuoto tutto da gustare.

 

Paola sulla spettacolare terza lunghezza

Anche questa via è stata aperta dopo diversi giorni di lavoro in parete perché il risultato fosse godibile e il più possibile sicuro. Rammento tuttavia che si tratta sempre di terreno d’avventura, quindi la salita (come tutte quelle presenti alla Rocca) è da intraprendere con le dovute accortezze e la dovuta formazione.

Il nome questa volta è il tributo ad una delle più grandi band di musica metal ma anche il riferimento ad un po’ di metallo che troverete lungo la via… scalare per credere!!!

Grazie a Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor per il supporto.

Via “METALLICA”, Rocca di Oratino (Oratino, CB)

70m circa, 5c max, 5c obb. RS2, I

Aperta da Riccardo Quaranta in più giornate nel dicembre 2019.

Prima ripetizione: R. Quaranta, P. Quaranta, L. D’Alessandro il 24/12/2019 

Tempo per la sola salita: 1.30’/2.00ore

Accesso

Da Campobasso seguire la strada provinciale 41 in direzione Oratino, prima di entrare nel paese prendere a sx in direzione “Fondovalle del Biferno”- Castropignano. Continuare a scendere per qualche chilometro finché apparirà la rocca con la caratteristica torre sommitale. La si raggiunge prendendo un bivio sulla dx, in corrispondenza di un vecchio ponte in disuso chiuso al traffico. Si sale per circa 6-700 m una ripida stradina asfaltata e si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. Per chi proviene dalla Fondovalle del Biferno (SS 647) lasciarla in corrispondenza del bivio per Oratino, seguire le indicazioni per questo comune fino a giungere in prossimità di un ponte crollato; qui prendere a sx una ripida stradina asfaltata; si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. 

Avvicinamento 

Dal parcheggio si prende una traccia di sentiero subito sulla sx, alla base di una grande pietraia (ometti). Si seguono gli ometti, si attraversa una zona con massi caduti di recente e sempre a mezza costa si arriva sotto il lato ovest della Rocca. Ancora avanti fino ad una zona più acclive, prima che inizi una leggera discesa lasciare il sentiero e salire verso un evidente spigolo, con nome e terrazzamento alla base (meno di 10’ dal parcheggio). Si veda anche foto tracciato. 

Relazione

Via parzialmente attrezzata a fix inox 10mm, richiede buona dimestichezza nell’uso delle protezioni mobili ed attitudine all’arrampicata “in ambiente”. Roccia buona.  

L1, 18m, 5b

Si attacca l’estetico spigolo appoggiato, restando sempre sul filo. Dopo qualche risalto si affronta un tratto più liscio (fix) e si perviene ad una comoda cengetta. Sosta su 2 fix da collegare.

L2, 18m, 5c 

Si attraversa una cengia terrosa e si attacca la bella placca (fix), prima centralmente poi spostandosi dx. Si affronta un tratto più verticale (fix) con arrampicata tecnica e di soddisfazione, lo si supera entrando in un piccolo diedro a sx (possibile fettuccia su spuntone), infine dritti ad una cengia con albero. Sosta su albero. 

L3, 32m, 5c

Tiro aereo ed esposto. Dall’albero dritti ad una placca appoggiata (non proteggibile) poi a sx in piena placca (fix), si seguono le protezioni restandone alla dx fino ad un’invitante lama. Da questa ancora dritti ad una fessura (nut o friend), da questa iniziare a traversare verso sx sempre su buoni appigli e appoggi. Ci si protegge con dado/friend ad un masso incastrato, ancora a sx verso il filo dello spigolo (fix), da questo dritti a superare un piccolo tetto ben ammanigliato. Sempre dritti sul filo dello spigolo (fix), si punta ad una fessurina obliqua da da dx a sx, la si raggiunge con arrampicata esposta (dado), da questa si esce ad un’ottima presa che consente di uscire dalle difficoltà (restare sempre sul filo dello spigolo, ai lati la roccia non è buona). Si supera un vecchio spit 8mm e da questo dritti ad un pulpito sul filo della cresta.  Sosta su anello inox e fittone resinato da collegare.

Discesa

Lungo la cresta (passi di II) in direzione della torre medioevale e da questa nuovamente al parcheggio (5’)

Materiale

N.D.A., 8-10 rinvii, serie di dadi medio/piccoli, friend dallo 0.3 allo 0.5 misure BD (utili ma non indispensabili), cordini e fettucce. 

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Via “Invidia”, Rocca di Oratino, Campobasso – Relazione

La vita spesso fa strani giri, giri molto lunghi per poi magari tornare al punto di partenza. Perché esordisco così? Perché quello della Rocca di Oratino è un luogo che tutte le generazioni molisane di amanti delle attività verticali (dagli speleologi agli alpinisti) hanno frequentato, almeno una volta. Mi riferisco alle generazioni meno recenti, quelle attuali forse la vedono dalla valle e nemmeno si pongono domande. Appartenendo al primo gruppo anche io ho avuto, agli esordi, esperienze in quel posto magico. Fino a decidere, per una serie di ragioni ed un numero infinito di giri di perlustrazione, di tornarci.

Laura prima del traverso terminale di L2

Così, da un anno circa, la Rocca di Oratino sta vivendo una nuova primavera. La “Via della Cresta” ha dato inizio a questa rinascita (qui la relazione),  poi l’ampliamento dell’omonima falesia (ad opera mia e di Pietro Radassao) che ospita tante vie sportive mono-tiro di tutti i gradi; ora è il tempo di vie a più tiri. La prima delle nate è quella che vi presento qui, “Invidia”.

Frutto di tanti giorni di lavoro in parete da solo, rappresenta per me il ritorno alle origini: la Rocca e le tante falesie nei dintorni di Oratino hanno costituito una palestra importante, nel mio percorso sportivo e professionale. La tanta fatica è stata tuttavia supportata da una grande determinazione, dalla voglia di segnare il ritorno con qualcosa di bello, che potesse trasmettere belle emozioni.

Luigi alla partenza di L3

Il nome? Beh uno dei peccati capitali meritava un “nero su roccia”, uno dei sentimenti peggiori e più tristemente diffusi in chi denigra i sogni altrui, soprattutto quando si realizzano. Non temete, tornerò presto con i “miei” nomi , quelli che hanno a che fare con il mondo (ben più nobile) della musica e dei viaggi che essa ci dona!

Grazie a Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor per il supporto.

 

Tracciato della via “Invidia”, parete W, Rocca di Oratino, Oratino (CB)

 

VIA “INVIDIA”, Parete W, ROCCA DI ORATINO (Oratino, CB)

85m circa, 6a+, 6a+ obb. RS2, I

Aperta da Riccardo Quaranta in più giornate nel novembre 2019.

Prima ripetizione: R. Quaranta ,L. Tagliaferri, L. D’Alessandro il 12/12/2019 

Tempo per la sola salita: 1.30’/2.00ore

Accesso

Da Campobasso seguire la strada provinciale 41 in direzione Oratino, prima di entrare nel paese prendere a sx in direzione “Fondovalle del Biferno”- Castropignano. Continuare a scendere per qualche chilometro finché apparirà la rocca con la caratteristica torre sommitale. La si raggiunge prendendo un bivio sulla dx, in corrispondenza di un vecchio ponte in disuso chiuso al traffico. Si sale per circa 6-700 m una ripida stradina asfaltata e si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. Per chi proviene dalla Fondovalle del Biferno (SS 647) lasciarla in corrispondenza del bivio per Oratino, seguire le indicazioni per questo comune fino a giungere in prossimità di un ponte crollato; qui prendere a sx una ripida stradina asfaltata; si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. 

Avvicinamento 

Dal parcheggio si prende una traccia di sentiero subito sulla sx, alla base di una grande pietraia (ometti). Si seguono gli ometti, si attraversa una zona con massi caduti di recente e sempre a mezza costa si arriva sotto il lato ovest della Rocca. Ancora avanti fino ad una zona più acclive in leggera discesa si perviene all’attacco, con i primi fix argentati ben visibili (meno di 10’ dal parcheggio). Si veda anche foto tracciato. 

Relazione

Via parzialmente attrezzata a fix 10mm, richiede buona dimestichezza nell’uso delle protezioni mobili ed attitudine all’arrampicata “in ambiente”. Roccia da buona ad ottima, tranne pochi e brevi tratti con roccia discreta.  

L1, 30m, 6a

Inizialmente su facile placca in leggero obliquo verso dx, si perviene in prossimità di un tetto che delimita a dx un diedro. Si traversa a dx (fix) e si rimonta un tratto strapiombante. Poi dritti sul filo dello spigolo fino ad un’ampia fessura (friend), da questa sempre dritti si perviene su un’ampia cengia. Sosta su fix da integrare.

L2, 25m, 6a+ 

Si traversa verso sx in direzione di un cordone su cl., si oltrepassa lo spigolo e si entra in un ampio diedro. Lo si percorre fino ad un tratto aggettante (cordone su cl.), lo si affronta con arrampicata in opposizione da non sottovalutare (fix) e si arriva in placca. Ancora dritti ad una zona più verticale (fix) da cui si traversa nettamente a dx (fix). Con arrampicata tecnica in traverso (friend) si perviene alla sosta. Sosta su due fix da collegare. 

L3, 28m, 6a+

Tiro aereo ed esposto su bella roccia. Dalla sosta dritti in un diedro accennato (friend), poi in obliquo a sx (fix) e da questo nuovamente dritti in un piccolo diedro (cordino in kevlar su spuntone). Sempre dritti nel diedrino si supera il passo chiave (friend) e con ribaltamento atletico ci si porta su una piccolissima cengia sulla dx. Da questa dritti ad un fix sotto una zona aggettante che si supera con arrampicata atletica ma sempre su buone prese. In ultimo dritti lungo lo spigolo fino allo sosta, posta sotto un piccolo tetto sul filo di cresta. Sosta su ch. e fittone resinato da collegare.

Discesa

Lungo la cresta (passi di II) in direzione della torre medioevale e da questa nuovamente al parcheggio (5’)

Materiale

N.D.A., serie di friend dallo 0.3 al 2 BD, cordini e fettucce.

 

Riccardo Quaranta Guida Alpina UIAGM

 

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Via “Cresta della Rocca”, Oratino, Molise

“Ma non hai mai pensato di salire lungo quella bella cresta” mi scrisse un po’ di tempo fa Cristiano Iurisci… “in realtà la parte iniziale l’ho salita quando avevo 17-18 anni per attrezzare dei monotiri sportivi sulla parete nord ma non ho mai proseguito fino alla cima..” gli risposi io. 

Foto di Francesco Guerra

Quelle parole mi hanno fatto tornare la voglia di andare a rimettere il naso su un grosso roccione che tutti notano transitando sulla fondovalle del Biferno, in Molise, all’altezza dei borghi di Castropignano e Oratino. La “Rocca di Oratino”, questo il suo nome, è caratterizzata da una torre medioevale sulla sua cresta, costruzione restaurata prima che crollasse del tutto e che continua così a dominare la valle. Tutto il luogo ed il paesaggio circostante sono assai suggestivi, nonostante l’arteria stradale che scorre a poca distanza. E’ uno scorcio rappresentativo del Molise, con i suoi campi inframmezzati da boschi e da monoliti isolati (detti “morge”); qui e là sui rilievi sorgono piccoli borghi, generalmente caratteristici e ricchi di storiche costruzioni. 

Dalla mia ultima vista su quella sezione di parete tanto era cambiato: la cresta rocciosa, scalata al tempo senza assicurazioni, era ricoperta da uno spesso cuscino di edera, almeno per i primi 15 m. Feci un timido tentativo di ripetere le “gesta” di un tempo, ritrovandomi presto impantanato in un mare..d’edera. Forse sarebbe stato meglio cambiare strategia. 

Il prima…e il dopo…

Trascorsi i mesi estivi pieni di lavoro, mi sono deciso a tornare a far visita alla rocca ad inizio autunno ed in solitaria autoassicurato dal basso ho iniziato a risalire lo spigolo pulendolo man mano dalla vegetazione: mentre avanzavo di 30-40 cm alla volta, veniva fuori bella roccia, ricca di appigli, appoggi e possibilità di proteggersi. Il tutto è durato una buona mezza giornata, il tempo che è bastato a riempirmi di terra anche le mutande, ma soddisfatto avevo creato il corridoio di salita.

Io e Luigi in vetta durante l’apertura della via

“Luigi che lavori anche il pomeriggio? Dai non puoi lavorare sempre…. “ più o meno questo è stato il tono con cui lo ho convinto ad accompagnarmi, inizialmente a scatola chiusa. “Oggi andiamo ad aprire una via…alla Rocca di Oratino, che è quella che hai visto salendo” mi affrettai a confessargli subito non appena parcheggiò. Così in un bel pomeriggio autunnale abbiamo vissuto questo piccolo viaggio tra luoghi e paesaggi familiari (per me), le emozioni della scoperta, una salita in relax tra chiacchiere, battute e silenzi. 

Sull’ultimo esposto e bellissimo tiro durante l’apertura

Insomma allora questa via com’è..mi starà chiedendo il lettore!! E’ un itinerario semplice che tuttavia richiede capacità di saper affrontare vie alpinistiche in quanto, a parte una sosta, è tutto da proteggere/attrezzare. In questo spirito è stato aperto ed è stato lasciato, anche come terreno di allenamento per itinerari di questo genere in quota. Proteggersi è tuttavia sempre facile ed intuitivo, anche grazie alle molte clessidre presenti lungo i tiri. 

Francesco Guerra a lavoro per lo shooting di Versante Sud

L’ambiente tutt’attorno e la magia della Rocca meritano una visita, come una visita la meritano le tante falesie presenti nella zona (già recensite in diverse guide di arrampicata e che saranno presenti nella guida edita da Versante Sud in uscita per la primavera del 2019). Da non mancare un giro nel bellissimo paese di Oratino, con ottime possibilità di ristorazione o per una birra/gelato al volo.

La bellissima ed estetica cresta di rientro

RELAZIONE

CRESTA (Est) DELLA ROCCA DI ORATINO

100m circa, PD-, IV+ max; discesa per la cresta S, circa 300m, II max.

Primi salitori: sconosciuti

Prima ripetizione: R. Quaranta e L. Tagliaferri ottobre 2018

Tempo per la sola salita: 1 ora/1.30’; tempo complessivo: 2 ore/2.30’

VERDE: avvicinamento – ROSSO: tracciato della via – BLU: discesa. Foto: Francesco Guerra

Accesso

Da Campobasso seguire la strada provinciale 41 in direzione Oratino, prima di entrare nel paese prendere a sx in direzione “Fondovalle del Biferno”- Castropignano. Continuare a scendere per qualche chilometro finché apparirà la rocca con la caratteristica torre sommitale. La si raggiunge prendendo un bivio sulla dx, in corrispondenza di un vecchio ponte in disuso chiuso al traffico. Si sale per circa 6-700 m una ripida stradina asfaltata e si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. Per chi proviene dalla Fondovalle del Biferno (SS 647) lasciarla in corrispondenza del bivio per Oratino, seguire le indicazioni per questo comune fino a giungere in prossimità di un ponte crollato; qui prendere a sx una ripida stradina asfaltata; si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra.

Avvicinamento 

Si costeggiano degli scavi archeologici, tralasciando il sentiero che sale  alla torre, poi per ampia mulattiera in discesa si perviene ad un casolare in pietra. Si prende una traccia di sentiero alle sue spalle, traccia che costeggia la parete E della “morgia”. In leggera discesa si perviene all’evidente attacco della cresta,  in corrispondenza dell’inizio della verticale parete che ospita già vie di arrampicata sportiva; nome alla base. L’itinerario segue il bordo della cresta, dominando sempre la parete verticale di roccia alla sua dx. 

Relazione

Percorso del tutto intuitivo ed obbligato che si tiene sulla cresta E con passaggi fino al IV+ max. 

L1, 45m

Tiro recentemente modificato eliminando il passo di artificiale. Dal nome alla base in traverso ascendente verso dx (2 fix in posto, III) fino a portarsi sul margine della parete in cresta. Poi dritti con percorso obbligato; passi di III+, vari cordoni lungo il tiro. Sosta a fix alla base di una bella placca lavorata.

[VECCHIA RELAZIONE Si affrontano i primi 3 m in A0 usando il cordone in posto, poi sempre sul bordo della cresta con arrampicata facile (III e III+) fin dove la parete piega a sx e aumenta di inclinazione, vari cordoni lungo il tiro. Sosta a fix alla base di una bella placca lavorata.]

L2, 45m 

Si traversa leggermente verso dx in direzione di un cordone su cl., si attacca la placca di roccia compatta, dritti a puntare una specie di tettino (IV+ non proteggibile), si affronta il tettino (IV) e si rimane sullo spigolo con aerea arrampicata fino ad una comoda cengia. Sosta su spuntone da attrezzare.

L3, 15m

Tiro spettacolare ed esposto: si punta ad un diedro rampa obliquo da sx verso dx (III+/IV), facilmente proteggibile fino a raggiungere la cima su ampia cengia. Sosta su spuntone da attrezzare.

Discesa (per la cresta S, II, tratti di III evitabili)

Giunti alla cima ci si dirige, sempre in cresta, in direzione della Torre. Si affronta quasi subito un tratto in leggera discesa su una placca (III, possibilità di proteggersi con cordoni su albero) fino alla sua base su una comoda cengia; è anche possibile evitare questo tratto di arrampicata, tenendosi alla sx (faccia a valle) del filo di cresta. Da qui, con percorso intuitivo, si percorre la cresta sempre più o meno sul filo; con un paio di passaggi di III facili ma molto esposti, si raggiunge la torre medioevale. Da qui un comodo sentiero riporta facilmente al parcheggio in 3-4’.

MATERIALE

N.D.A., utili friend dallo 0.5 al 2 BD.

Riccardo Quaranta GUIDA ALPINA UIAGM

GRAZIE A:

CLIMBING TECGNOLOGYGARMONTCAMPO BASE OUTDOOR ROMAFRANCESCO GUERRA

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