Lo sci fuoripista, come dice la parola stessa, è la pratica dello sci su tutti quei terreni che non siano piste da discesa battute. È possibile fare del fuoripista sostanzialmente in due maniere: o adoperando gli impianti di risalita per poi scendere in fuoripista oppure, per chi è attrezzato, salire “by fair means”, cioè con gli sci ai piedi, adoperando apposite “pelli di foca” sotto la soletta, da rimuovere prima della successiva discesa. Stiamo parlando in questo caso dello scialpinismo, attività che coinvolge quindi sia le attitudini proprie del salire (impegno fisico, preparazione tecnica) che quelle dello scendere (aspetto ludico, capacità tecnica, interpretazione del tracciato migliore).
Per la pratica sia del freeride che dello scialpinismo non si può prescindere dall’avere una buona formazione sulla nivologia, sulla prevenzione e gestione del rischio valanghe e sull’uso delle moderne attrezzature che possono limitare i pericoli che per sua natura il terreno innevato presenta (ARTVA, pala, sonda, airbag, ecc.)
Le mie proposte spaziano dalla singola giornata di prova di sci fuori pista o di scialpinismo, ad uscite sulle principali vette dell’Appenino, sempre alla ricerca della neve migliore e senza mai trascurare l’aspetto della sicurezza.