“Via dello Zappatore” – Monte Gallinola, Matese

Tracciato

Itinerario di alpinismo ludico inserito nella ben nota parete NE del Monte Gallinola (1923 m slm). Rappresenta uno dei tanti canali/gully/scivoli con cui è possibile risalire il versante ed avere così accesso all’altopiano che separa tale lato dalla vetta.

Quella riportata è la relazione in base alla ripetizione del 30/01/2025 effettuata da Riccardo Quaranta e Mary Di Stefano.

“Via dello Zappatore”, 140 m  circa, PD+, 60° max. Parete N-E di M. Gallinola, Matese molisano.

Aperta (o comunque per la prima volta relazionata) da C.Iurisci, R.Iubatti, L.Luciani nel 2007.

Materiale necessario per una ripetizione: corda da 50 m, piccozza classica (in caso di scarso innevamento fa comodo un secondo attrezzo), ramponi; friend medio-piccoli, fettucce e cordini.

ACCESSO: dalla località di Campitello Matese percorrere la strada che collega la località sciistica a Bocca della Selva fino ad avere sulla destra la parete NE della Gallinola. Parcheggiare dove si ritiene più comodo per l’avvicinamento successivo. Nel caso la strada in oggetto fosse chiusa causa neve si dovrà percorrerla a piedi lasciando l’auto in prossimità di un gruppo di case residenziali.

AVVICINAMENTO: scendere nel pianoro al di sotto della carrabile, poi risalire i pendii sotto la sezione di parete ed infine giungere all’attacco del canale: si veda foto con tracciato.

RELAZIONE

L1, 40m: salire il canale inizialmente incassato con pendenza costante fino a giungere alla base di uno sperone dove si sosta. Sosta su 1 ch. (lasciato) ed un piccolo spuntone.

L2, 40m: si traversa a sx qualche metro e si prende il netto canale che sale dritto fino al suo termine, prima del quale si piega leggermente a sx per guadagnare una crestina rocciosa dove si sosta. Sosta su spuntone.

L3, 60m: due possibilità. O si percorre l’ampio pendio nevoso oppure una crestina a dx; in entrambi i casi si perviene alla cresta principale della parete, con affaccio spettacolare sul versante S.

DISCESA: si percorre la cresta in direzione O, quando inizia a degradare si piega a NO fino a raggiungere un ampio ripiano. Da qui a N a prendere il sentiero CAI estivo di salita al M. Gallinola (pochi segni e sbiaditi). Si imbocca una strettoia che immette in un canale a 30° che riporta nuovamente sul versante NE alla base delle pareti. Da qui in 30′ si è nuovamente sulla strada. ATTENZIONE: l’orientamento lungo la cresta e lungo l’altopiano della Gallinola può essere difficoltoso in caso di nebbia!

Inquadramento

 

Mary su L2

Il canale della seconda lunghezza

Share

Mallos de Riglos – climbing trip

“DéjameQue yo no tengo la culpa de verte caerSi yo no tengo la culpa de ver que
Entre dos tierras estásY no dejas aire que respirarEntre dos tierras estásY no dejas aire que respirar”
Lasciami stare, perché non ho colpa nel vederti cadere
si, non ho colpa nel vederti cadere.
Stai fra due mondi
e non lasci aria da respirare.
Stai fra due mondi
e non lasci aria da respirare.
Entre dos tierras – HEROES del SILENCIO
Come mi capita spesso ultimamente, è stata un’immagine dal web di Alexander Huber in free solo su “La Murciana” a catturare la mia attenzione su questo luogo che definire assurdo è riduttivo. Vedere poi qualche foto della “Fiesta de los biceps” ha fatto definitivamente cadere ogni dubbio sul fatto che questo luogo andava visitato.

Mallo Pison a sinistra e Mallo Firé a destra

Mallos de Riglos è effettivamente un paradiso per lo scalatore che ama le multipitch tendenzialmente atletiche, con grande esposizione e poco avvicinamento. La roccia è un conglomerato rosso, del tutto solido sulle vie più ripetute. Le pietre che sporgono letteralmente fuori dal piano della parete sono chiamate “patate” e a volte i tiri sono davvero dei “campi di patate” come li descrivono i locali. A pochi minuti dai principali settori sorge Riglos, un grazioso paesino di qualche decina di case che ospita diverse attività di ricettività e il rifugio omonimo. L’atmosfera è quella dei paesi messicani dei film, con una vita che scorre lenta e lontana dalle vie di comunicazione e dal caos. Davvero un ottimo luogo dove mollare l’automobile e staccare del tutto dalle modernità.

Mallo Firé

Complici un paio di giornate di pioggia, abbiamo avuto la possibilità di visitare sia Rodellar con il suo bellissimo canyon che la città di Saragoza dove abbiamo avuto la fortuna di visionare una splendida mostra del pittore contemporaneo Paco Simon.

Mallos de Riglos con gli occhi di Paco Simon

Ciliegina sulla torta è stato concludere la giornata all’acquario di Saragoza, un’attrazione da non mancare assolutamente.
Insomma seppur breve il nostro soggiorno è stato intenso e denso di emozioni; soprattutto ci ha dato l’opportunità di scoprire un luogo dal fascino unico e nel quale tornerò presto. Per i più curiosi, in fondo a questo articolo vi è un video amatoriale delle nostre emozioni..

Cartoline da “Fiesta de los biceps”

Federico in azione sui tiri di placca appoggita della “Fiesta”

Grazie Federico per l’ottima compagnia e le belle emozioni vissute insieme, grazie ai mie sponsor Climbing Technology e Campo Base Outdoor Roma 

Share

Vittorio Titane – multipitch a Cala Gonone

Via di cui si trovano pochissime ripetizioni in rete e per questo voglio fornire un po’ di informazioni a chi fosse interessato a salirla. Premessa: non è la via più bella della zona di Cala Gonone, ma probabilmente nemmeno la peggiore. Ciò che manca, a mio avviso, affinché possa diventare una bella classica come le altre presenti a Biddiriscottai, sono un paio di giorni di pulizia sia dalla vegetazione che dalla terra, ed una “ammorbidita” alle prese necessarie per i passi chiave (la roccia è assolutamente abrasiva). Ciò detto, difficilmente ci troverete la fila e l’ambiente è assolutamente suggestivo ed isolato, con una roccia che riserva un grip assoluto. Buona alternativa se trovate la fila sulla vicina “L’alchimista” e non volete perdere la giornata. 

vittorio titane web topo

La via è attrezzata a fittoni resinati in titanio; tutte le soste sono su due punti da collegare, tranne quella del primo tiro che è su un punto solo.

VITTORIO TITANE 205 m, 6c max, 6b obb., S2, II. Scogliera di Biddiriscottai, Cala Gonone – Sardegna

ACCESSO: stesso parcheggio di Millennium, si procede lungo la sterrata, si supera il bivio per la grotta di Millennium e dopo circa 15’ di cammino si trova pietra con inciso il nome della via, sulla dx. Si lascia quindi la sterrata ed in poche decine di metri si reperisce la prima sosta di calata sul bordo più verticale della scogliera.

DISCESA: tre corde doppie lungo la via e tre fuori linea: quinta sosta in placca su comoda cengetta, sesta in prossimità di un diedro. Sufficiente una corda da 70m. 

AVVICINAMENTO

Dall’ultima doppia spostarsi una trentina di metri a sinistra (guardando la parete) seguendo una traccia abbastanza marcata che costeggia la roccia. Il primo fittone è sul margine destro di una specie di grande scudo di roccia bianca,  a sinistra di un alberello (foto)

L’attacco della via (poco visibile) con il primo fittone (freccia)

RELAZIONE (ripetizione del 29/9/2024)

L1: 5b,45m Si attacca il muro passando a sx di un folto cespuglio (primo resinato alto e poco visibile, vedere foto), ancora in leggera diagonale a sx seguendo la roccia sgombra da vegetazione (protezioni distanti). Poi dritti ad intercettare una rampa obliqua da sx a dx. Percorrerla tutta fino ad un piccolo spiazzo dove si sosta su singolo fittone. Nota: gestire gli attriti allungando i rinvii.

L2: 5c,40m. Si traversa a dx fino ad un alberello con cordone, lo si supera e poi subito dritti su placca seguendo le protezioni (poco visibili) si perviene ad una sosta con due resinati da collegare.

L3 6a+, 35m. Si prende una fessura disturbata da vegetazione e la si segue, ci si sposta a dx su roccia lavorata a canne e si inizia un traverso quasi orizzontale; si supera un grosso cespuglio (attenzione!) sopra il quale vi è un fittone con lungo cordone. Ancora in orizzontale a dx a reperire una delle soste di calata. 

L4 6c, 30m Appena a dx, poi dritti si supera con un boulder un primo passo, si prosegue dritti, poi in traverso a dx (passo chiave) si scavalca una specie di costola e poi in sosta.

L5 6c, 30m A sx, si supera un primo boulder, ancora in leggero diagonale a sx poi dritti ad un passaggio di equilibrio, infine ancora un po a sx si supera un piccolo tratto aggettante e si sosta.

L6, 5b, 25m Per facili risalti si esce sul ciglio della parete.

Fabio Ferranti sul penultimo tiro

Fabio Ferranti alle prese con la prima doppia

Share

Nuove calate seconda spalla, parete NE – Corno Piccolo, Gran Sasso

Da qualche giorno sono operative nuove soste di calata dalla parete NE della Seconda Spalla del Corno Piccolo. Era ormai tempo di dare una sistemata alla linea di calate presente su questo versante, soprattutto perché tante cordate adoperano soste di progressione di vie presenti in parete; queste ultime sono di solito su chiodi e clessidre collegate da cordoni (sempre più cordoni che si aggiungono a cordoni..) che versano in cattivo stato. 

Il vecchio e il nuovo..

Ho cercato di realizzare un lavoro che fosse il più possibile duraturo e sfruttabile con diverse lunghezze di corda. Il materiale utilizzato sono fittoni resinati inox 316L da 14mm e resina epossidica pura; i due fittoni resinati sono collegati in serie da un cordone (attualmente verde), il punto basso è dotato di anello di calata. E’ possibile effettuare le calate con corda singola da 60m (4 calate) oppure con una coppia di mezze da 60m (2 calate). Nel primo caso prestare molta attenzione perché le prime due doppie sono “al pelo” (nodi ai capi consigliati!)

La C2

CONSIGLI PER L’USO

Prima delle note tecniche vorrei dare qualche indicazione generale sulla discesa da una delle pareti più frequentate del Gran Sasso: l’aumento costante di praticanti pone sempre più problemi di sicurezza e di sovraffollamento (le due cose sono spesso legate).

  • Formarsi correttamente sulle manovre di corda doppia che resta pur sempre una tecnica “delicata” e addestrarsi a tempi di esecuzione che non siano geologici: spesso ci sono altre cordate che devono aspettare le lungaggini di cordate impreparate..
  • Preferire sempre calate corte a dubbie calate lunghe, per ridurre sia le possibilità di incastro che gli attriti nel recupero delle corde.
  • Preferire sempre la discesa a piedi alla discesa in doppia; quindi nel caso specifico scendere lungo il Canale Bonacossa che prevede qualche passo di III generalmente coadiuvato da corde fisse.
  • Per le cordate provenienti dalla parete N sarebbe auspicabile NON scendere sulle linee di salita, ma raggiungere la cresta e scegliere la calata in doppia dal versante NE o la discesa a piedi dal canale, al fine di non intralciare le cordate ancora impegnate nella salita. 

La C4

DISCESA VERSANTE NE

Per reperire la prima calata bisogna dalla cresta muoversi verso N e prima che inizi a degradare abbassarsi su una piccola cengia verso NE dove è presente la prima comoda sosta. Per chi esce dalle vie Vecchiaccio, Aquilotti 72, Placche del Totem del versante SO, la sosta di calata è 4m a sx  dell’uscita in cresta (faccia a monte). Le soste sono tutte a fittoni resinati Climbing Technology con anello di calata sul punto inferiore. 

Da C1 a C2: 30m!

Da C2 a C3: 29m! (in leggero obliquo a dx faccia a valle)

Da C3 a C4: 25m (in leggero obliquo a dx faccia a valle)

Da C4 al canale: 30m (oppure 15m e si arriva su comoda cengia)

Ringrazio Corrado Vaccaro ed Alessio Nunziata per il supporto logistico; Lorenzo di Tullio, Luigi Ciano, Mirco Di Girolamo, Giampiero Continenza, Alessio Angeloni per il supporto economico nell’acquisto del materiale d’armo. 

Riccardo Quaranta – Guida Alpina UIAGM

Al lavoro! (foto di C. Vaccaro)

Share

Calate “Punta dei due” – Fiamme di Pietra – Corno Piccolo

La Punta dei Due è una delle guglie che costituiscono il complesso di pinnacoli noto come “Fiamme di Pietra”, nella propaggine sud del massiccio del Corno Piccolo, sul Gran Sasso.

Diversi e sempre interessanti sono i tracciati alpinistici che terminano su questa cima: la famosa via “Gervasutti” oppure la bella e panoramica cresta sud-ovest alle Fiamme, tanto per citarne alcuni.

Dato che è uno dei settori con avvicinamento maggiore, ho pensato potesse fare comodo integrare le soste per le doppie già presenti con altre soste che consentono ora di scendere anche con corda di 50m; questo sia per risparmiare peso durante l’avvicinamento, sia per ridurre la possibilità di incastro. Queste soste possono tornare utili anche a chi percorre la via Chiaraviglio-Berthelet al “contrario” e voglia adoperare una corda da 50m per scendere sul versante sud delle Fiamme.

Prima doppia dalla cima della Punta dei Due, versante est

Doppia dal termine del primo camino della Chiaraviglio (versante sud)

Le soste aggiunte sono a fix inox 316L da 8mm

Di seguito prima una descrizione testuale e poi le foto descrittive.

Dalla Punta dei Due si reperisce una sosta a fix sul versante Est (ce ne sono due, ma da entrambe è possibile calarsi con corda da 50m)

Dalla sosta a cui si perviene (è posta lungo l’ultimo tiro della via “Perdenti nati”) con un’altra calata si raggiunge il balcone della Chiaraviglio. Da qui a piedi ci si sposta a dx (faccia a valle) lungo facile cengia e si reperisce la sosta a fix posta al termine del camino della Chiaraviglio.

Da questa con una calata di 23m circa fino alla base del camino (sosta su due fix 8mm collegati)

Dalla precedente con una calata di 25m (attenzione!) fino ad un comodo ripiano con blocchi incastrati intercettando la linea della Gervasutti. Da qui due opzioni: o ultima calata su cordone blu su blocco o disarrampicando (passo di III) fino alla base lato vallone dei Ginepri.

Grazie a chi mi supporta da tempo: Climbing technology – Campo Base Outdoor – Parbat

 

Share

“Quaranta giorni all’Alba” – Timpa di Porace, Parco del Pollino

TIMPA DI PORACE 1423 m – PARETE SO

 “Quaranta giorni all’Alba” 

Corrado prima del traverso di L2 (2024)

 

Il tempo vola e non ce ne accorgiamo, questo è il problema. Quando lo facciamo è tardi e non resta che il rimpianto. Quando ho interrogato con il classico “cerca” il mio hard disk ed è uscita la cartella con il nome “40_giorni_alba” (in classica sintesi informatica..) sono andato a vedere l’anno in cui era collocata..e quando ho letto “2015” quasi non ci volevo credere. “Sì sono trascorsi nove anni Riccà e la tua barba era ancora tutta nera..” mi sono risposto; sono rimasto quasi sconvolto, lo ammetto o semplicemente ho accusato il colpo. Quale? Di questa ruota inesorabile che gira e si chiama tempo e con essa le persone che incrociamo nelle nostre vite, i luoghi con cui entriamo in contatto, che diventano sempre parte del mio animo. Questi del racconto sono posti di una bellezza struggente che non possono non lasciare traccia negli animi sensibili. 

Timpa di Porace è uno dei luoghi dove si è sviluppato l’alpinismo in terra calabrese, meritandosi giustamente fama di luogo degno da visitare. Fosse anche per una semplice passeggiata non potrà non incantare. Così è stato per me quando le prime volte ho iniziato a ripetere le diverse vie di roccia presenti sulle sue pareti. Sia il lavoro che la semplice passione mi hanno portato in contatto con Luca, con il quale ho condiviso tante giornate di libertà ad esplorare e percorrere angoli sempre suggestivi. E’ stato proprio in occasione di una mia trasferta di lavoro che gli proposi di andare ad aprire una via proprio a Porace.. lui fu subito entusiasta e mi suggerì l’estremo margine destro della parete SO come possibile teatro d’azione. 

In quella splendida giornata di novembre del 2015 vivemmo le belle emozioni che si provano quando si salgono terreni vergini, con tutti i dubbi e le incognite che le aperture comportano ma che al contempo rappresentano anche il carburante per la nostra passione. Tutto andò bene e rimanemmo soddisfatti della linea tranne che del primo tiro, dove io scelsi una linea di fessure con roccia rotta e dall’arrampicata non entusiasmante. Quindi ci promettemmo di tornare insieme per cercare una linea che fosse più all’altezza del prosieguo, magari da aprire in occasione della prima ripetizione. 

Beh il primo a stentare a crederci sono stato proprio io quando ho scoperto che sarebbero dovuti trascorrere 9 anni per “rifinire” il lavoro. L’occasione si è presentata grazie a un giro lavorativo al sud ma anche la voglia di chiudere quel progetto è tornata a bussare alla mia porta. Questa volta accanto a me c’è Corrado che ha accettato di accompagnarmi anche sapendo che non sarebbe stata proprio una passeggiata. Luca, oggi marito e papà, non è potuto essere dei nostri, ma mi è stato accanto metaforicamente durante tutta la giornata. Il cerchio si è finalmente chiuso e sono contento di averlo fatto con due persone care per me. 

Spero questo piccolo itinerario possa aggiungersi ai tanti che meritano una visita in questo luogo. Di sicuro ha reso felici due giornate vissute all’insegna della libertà e della sana passione!

Riccardo Quaranta – Guida Alpina UIAGM

Grazie a Campo Base Outdoor RomaParbat Design per il supporto

Tracciato della via “Quaranta giorni all’alba” Timpa di Porace (CS)

VAI ALLA RELAZIONE

Share

Canale “Cambiamenti Climatici” Anticima N Monte Miletto – Monti del Matese

Quella che si sta concludendo passerà alla storia come una delle peggiori stagioni invernali che l’Italia abbia vissuto. Ma il peggio potrebbe dover ancora arrivare, di questo sono purtroppo convinto; abbiamo superato il punto di non ritorno e il riscaldamento globale è una realtà sotto gli occhi di tutti. Nonostante ciò qualcuno continua ancora a negare dati oggettivamente ineludibili, negare stravolgimenti di temperature e precipitazioni modificate radicalmente nel solo giro di una decina di anni. Da amanti della montagna guardiamo cime spoglie e prati in quota aridi, dove solo pochi anni fa, nel medesimo periodo, il bianco la faceva da padrone. Usciamo dai nostri interessi, che siano essi di passione, di lavoro, o entrambi come nel caso di chi scrive; riflettiamo in modo globale, pensiamo che stiamo perdendo una delle risorse principali, l’acqua. Pensiamo che le future generazioni, ma già banalmente un adolescente attuale, non vedrà più paesaggi che fino a 15-20 anni fa’ sono stati la quotidianità per chi viveva o andava in montagna. Cancellati, per sempre. Ed oltre a pensare, agiamo. Agiamo nelle nostre scelte quotidiane, nel preservare tutto ciò che la natura ci ha donato; agiamo nei consumi, riducendoli. Partiamo da quello che possiamo fare nel nostro quotidiano, anche se poco, agiamo nel rispetto e in un’ottica di preservare quel poco che resta.

L’itinerario che vado a descrivere è un urlo disperato della montagna. Perché sostanzialmente non esisteva, non era altro che un pendio nevoso, dove la dama bianca, già in stagione non troppo inoltrata, colmava i salti più ripidi, uniformando tutto. Tanto che a memoria ricordo tracce di sci scesi per quel canale. Oggi quel canale è “sbarrato” alla base da un muretto di una decina di metri, poco meno che verticali: la neve ha lasciato posto alla roccia. Come ogni colatoio che si rispetti, con giuste condizioni, quel muro si riveste di ghiaccio, così come l’ho trovato io la giornata che ho deciso di salirlo slegato. Niente di nuovo quindi, nessuna apertura, solo la montagna messa – ahimè –  tristemente a nudo. Il piacere che la scalata mi ha dato è stato costantemente intriso di una vena malinconica, che mi ha accompagnato fino in cima, ed ancora in auto rientrando a casa.

Sia un monito per tutti noi: a volte possiamo scalare su ferite di cui le “nostre” cime farebbero sicuramente a meno.

VAI ALLA RELAZIONE IN PDF

Il muretto iniziale, nel giorno della rp solitaria

 

Prospettiva sempre del primo tiro

 

In calata dalla seconda sosta per valutare la lunghezza del primo tiro

 

La parte alta del canale “Cambiamenti Climatici”

 

Cambiamenti climatici

Share

“Hysteria” nuova multipitch alla Rocca di Oratino, Campobasso

A volte le necessità arrivano prima delle realizzazioni. Cosa significa? Significa che in certi periodi della vita di chi si dedica a pareti e montagne, come me, arrivano esigenze, volontà che devono essere soddisfatte. In questo caso si tratta della voglia di trascorrere giornate da solo, aprendo sulla parete di casa, in autoassicurazione dal basso. Ecco, l’esigenza di ri-confrontarmi con me stesso e solo con me, può essere la molla che mi ha spinto nella genesi di “Hysteria”. La stessa voglia di solitudine e di confronto con me stesso è rimasta quando ho deciso di fare la prima ripetizione della via e di farla da solo e di cercare di realizzarla in libera. Ecco quindi che tutto deve essere allineato: volontà, allenamento, tecnica, tempo (sia metereologico che cronologico). Mi sento pronto e mi piace l’idea di una prima RP auto-assicurata. Tutto per fortuna fila liscio e la Rocca mi regala un ennesimo tramonto, di quelli frizzanti ma pieni di rosso. Riesco anche nella libera e questo mi fa gioire perché è uno stile più difficile che andare in due. E mi riesce al primo giro.

“Hysteria” è un omaggio ai Def Leppard ma anche ai miei umori sempre altalenanti. E’ una sfida ad una parete rossastra, ad una serie di pance che si susseguono a tentare di sbarrare la strada ai ficcanaso come me, agli astronauti verticali che immaginano, dietro ogni tiro, il “viaggio” della propria vita verticale.

Buone scalate e buona vita!

P.S. grazie a chi mi sostiene da sempre: Climbing Technology & Campo Base Outdoor Roma

Riccardo Quaranta

Parete ovest rocca oratino con il tracciato della via “Hysteria”

Scarica la relazione di “Hysteria”

Share

Febbre da Cavallo 2024

“Febbre da Cavallo” torna puntuale come un orologio svizzero…. o matesino?!?! 🙂
La “mission” per il 2024 sarà quella di portare tanta gente nel comprensorio di Campitello Matese che offre opportunità infinite per trascorrere giornate a contatto con la montagna, soprattutto in veste invernale. Sarà quella di poter vedere e vivere un w-end in compagnia di un’atleta internazionale come Angelika Rainer. Sarà quella di divertirsi stando all’aperto e di gustare ottimo cibo locale. E tanto altro, come partecipare alla “FEBBRE dell’ORO” che anche in questa occasione dispenserà grandi premi ai fortunati scommettitori!
L’ASD Orizzonti Verticali è felice di annunciare la XI edizione di “Febbre da Cavallo”, evento di promozione delle attività di arrampicata su misto e drytooling nello scenario di Campitello Matese.
Quest’anno la formula prevederà due giornate, SABATO 27 gennaio e DOMENICA 28 gennaio 2024. Nella prima giornata si svolgeranno le consuete prove di arrampicata su misto e di drytooling tutto sotto la supervisione della guida alpina Riccardo Quaranta, affiancato dai tecnici dell’ASD Orizzonti Verticali presso al falesia dedicata di “Febbre da Cavallo” in località Capo D’Acqua a Campitello Matese. Nel pomeriggio ci sarà la videoproiezione dell’atleta Angelika Rainer ed a seguire la cena presso il ristorante “La Pinetina”.
La giornata di domenica sarà dedicata alla scoperta del comprensorio con attività libere oppure si potrà aderire ad una giornata “advanced” affiancati dalla guida alpina Riccardo Quaranta che condurrà un gruppo ristretto di alpinisti alla scoperta dei gioielli di misto e ghiaccio scalabili nei dintorni. Tutti ci ritroveremo il pomeriggio con un ricco terzo tempo presso la Birreria con cucina “Ciapin” e con la consueta “FEBBRE DELL’ORO”, gioco a premi alpinistici riservato non solo ai partecipanti allo stage ma anche a chi vorrà partecipare solo all’estrazione.
COSA FARE A CAMPITELLO MATESE
Lo stage non è un evento fine a se stesso, bensì un’occasione per scoprire una località che offre tante opportunità per gli amanti delle attività outdoor soprattutto invernali.
Innanzitutto Campitello Matese è una stazione sciistica, quindi trascorrere l’intero w-end potrebbe essere l’occasione per sciare oppure per organizzarsi per una delle tante attività che la stagione ci offre: praticare trekking/ciaspolate con vari livelli di difficoltà; salire itinerari di stampo alpinistico sulle belle pareti delle cime principali (M. Gallinola, M. Miletto, M. Croce), tutte con avvicinamenti mai superiori all’ora e 30’.
PROGRAMMA
SABATO 27 gennaio 2024
ORE 9:00 ritrovo presso Birreria con cucina “CIAPIN”, colazione ed iscrizioni alla giornata di test dry/misto. Eventuale consegna di calzature fornite da “LA SPORTIVA” per chi ne fosse sprovvisto.
ORE 10:00 trasferimento in auto a Campitello Matese: avvicinamento alla falesia di dry-tooling “Febbre da Cavallo” ed inizio attività
ORE 16:00 Termine attività e rientro alle auto.
ORE 17:00 Video proiezione di Angelika Rainer “SOGNI VERTICALI”ingresso gratuito, presso Hotel “Lo Sciatore”, Campitello Matese
ORE 19:30 Cena presso ristorante “La Pinetina” a Campitello Matese (prenotazione obbligatoria)
DOMENICA 28 gennaio 2024
ORE 9:00 ritrovo presso Birreria con cucina “CIAPIN”, colazione e trasferimento presso Campitello Matese per la giornata di attività.
ORE 17:00 Gioco a premi (ricchi come al solito) “LA FEBBRE DELL’ORO” presso Birreria con cucina CIAPIN, San Massimo (CB)
ORE 18:00 Cena presso Birreria con cucina “CIAPIN”, San Massimo (prenotazione obbligatoria)
ISCRIZIONI E COSTI
Il costo della giornata di prova di sabato 27 è fissato in euro 25,00 da versare tramite bonifico su c.c. intestato ad ASD Orizzonti Verticali IBAN IT60E0306909606100000138162 entro mercoledì 24 gennaio. Per chi si iscrivesse dopo il 24 gennaio, il costo è di euro 35,00.
Per partecipare allo stage di sabato è necessario inviare una email a segreteria@orizzontiverticali.it e comunicare:
– i propri dati
– la necessità di prenotare ramponi e piccozze (fino ad esaurimento disponibilità); chi non avesse scarponi da montagna potrà usufruire di quelli messi a disposizione in test dal nostro sponsor “La Sportiva”, fino ad esaurimento disponibilità.
– la propria presenza alla cena di sabato presso il ristorante “La Pinetina” e/o di domenica presso la Birreria con Cucina “Ciapin”.
La giornata di domenica 28 è a numero chiuso (massimo 6 iscritti) e riservata a chi ha già buona esperienza di alpinismo invernale. Il costo a persona è di 50,00 euro. Per dettagli e prenotazioni: info@riccardoclimbing.com
PACCO ISCRIZIONE: a tutti gli iscritti alla giornata di sabato sarà consegnato un pacco con premi messi a disposizione dai nostri sponsor: Pasta “La Molisana”, Caffè “Camardo” ed uno scalda collo personalizzato con il logo dell’evento “Febbre da Cavallo Dry Tooling”.
PRE-REQUISITI: avere esperienza di arrampicata sportiva su roccia, avere un abbigliamento adeguato alla montagna invernale. Piccozze e ramponi possono essere richiesti all’organizzazione, mentre casco e imbracatura devono essere personali.
www.orizzontiverticali.it – www.riccardoclimbing.com
Evento organizzato con il patrocinio del Comune di San Massimo e con la partecipazione degli sponsor:
Climbing Technology
La Sportiva
Campo Base Outdoor Equipment
Phlogas & Power https://www.phlogaspower.it
Pasta “La Molisana”
Caffè Camardo
Hotel Lo Sciatore
La Pinetina Struttura Turistico Ricettiva
Birra e cucina “Ciapìn”
Matese Ski
Share