Concatenamento tre spalle Corno Piccolo, Gran Sasso

Panoramica della salita

“Libero di concatenare”, era il titolo di un libro di Franz Nicolini….collegare itinerari di vario stampo, creare percorsi “cucendo” insieme vari pezzi distinti.

L’idea di concatenare le tre Spalle del Corno Piccolo del Gran Sasso c’era da tempo, forse perché ripetere una via sola lascia sempre un qualcosa di incompiuto, scalarne due ti fa venire in testa il motto “non c’è due…” e quindi la soluzione è salirne tre. Certo non proprio una passeggiata di relax, ma una bella cavalcata in cui si arrampica per sviluppi prossimi ai 900 m, con vari trasferimenti da spalla a spalla. C’è la possibilità di scegliere tra tanti itinerari su ogni porzione della salita, dando alla gita il carattere che si desidera maggiormente.

Insieme a Gabriele, optiamo per un mix di salite di esplorazione e di salite che invece hanno scritto la storia dell’alpinismo sul Corno Piccolo. Alla Terza Spalla decidiamo per una via di Bruno Vitale, Paolo Bongianni, Bruno Moretti e Marco Zitti, dal nome poco rassicurante “Erbalife”, sulla parete SSO. Sento Bruno telefonicamente, gli dico dell’idea, e sempre con grande modestia mi dice, “beh Riccardo non è una via che consiglierei, è stata una via di esplorazione da prendere con quello spirito”. Per fortuna faccio la “tara” alle sue parole; mi stimola il fatto che sia comunque una linea un po’ da ricercare, dove il materiale in parete si limiterà a due chiodi e un vecchio cordone lungo tutta la via. Il Gab accetta di buon grado l’incipit, poi ci chiediamo cosa fare dopo. Nello scambio di idee salta fuori l’impresa compiuta da Luigi Mario e Fernando Di Filippo che nel 24 agosto del 1962 salirono sia la seconda che la prima spalla aprendo due itinerari di grande bellezza e audacia. Mancava solo il giorno giusto, con alta pressione e libero da impegni. Lo troviamo giovedì 21 luglio 2016, con una giornata che inizia con sveglia alle 4:00 per me – e ancora prima per Gab – e gambe in moto alle 5:00. A farci compagnia sulla Cresta dell’Arapietra una luna piena spettacolare, tanto piena da illuminarci il cammino.

La luna ci indica il cammino

La luna ci indica il cammino

Decidiamo infatti di raggiungere la Terza Spalla scendendo dal canale del Tesoro Nascosto, appena dopo l’inizio della ferrata Ventricini, soluzione consigliatami dal buon Bruno e di buon grado accettata. La discesa non presenta particolari difficoltà e in breve raggiungiamo l’attacco della via Erbalife.

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Guardando indietro, il mare

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La seconda Spalla

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Un camoscio ci guarda dall’alto del Canale del Tesoro Nascosto

Seguiamo con attenzione l’ottima relazione trovata qui, sapendo che non troveremo niente lungo l’itinerario ad indicarci la strada, ma già da subito la roccia ci appare molto meglio delle aspettative (o comunque di tante vie di pari livello più gettonate); questo ci conforta e ci carica durante tutta la salita.

"Erbalife" L1

“Erbalife” L1

"Erbalife" L3

“Erbalife” L3

Scegliamo la variante Moretti – Zitti (tiro chiave) e non ci pentiamo, arrampicata delicata su roccia da favola.

"Erbalife" L6, tiro chiave

“Erbalife” L6, tiro chiave

"Erbalife" L6

“Erbalife” L6

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Uscita sulla cresta della Terza Spalla

Presto siamo sulla cresta della Terza e di corsa torniamo all’attacco del Ventricini dove avevo lasciato un po’ di materiale e lo zaino. Via alla base della Mario – Di Filippo, il tempo di risistemare corde e materiale e siamo nuovamente sul pezzo.

Seconda Spalla, "Mario - Di Filippo" L1

Seconda Spalla, “Mario – Di Filippo” L1

Primo tiro di riscaldamento, secondo tiro e si capisce subito lo spessore della salita, con verticalità ed esposizione che non mollano per 40 m.

"Mario-Di Filippo" L2

“Mario-Di Filippo” L2

Terzo tiro, secondo me il capolavoro per quei tempi, che affronta un delicato traverso, “ponte incerto” tra la sicurezza di due fessure…stupore ed emozioni si mescolano, gioisco in fondo di essere lì.

Gab sullo splendido terzo tiro

Gab sullo splendido terzo tiro

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Lo stesso tiro visto dall’alto

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Arrivo in sosta

Poi via, si corre verso l’uscita attraverso difficoltà minori. Nuova stretta di mano sulla cima della Seconda Spalla e ancora scarpe da avvicinamento e via verso la Mario-Di Filippo alla sud della Prima Spalla. Questo versante è uno dei miei preferiti al Corno Piccolo, per le linee e la roccia che non scende mai a compromessi. Mi sento a casa e a mio agio, il cielo terso e la roccia calda. Andiamo Gab!

Prima Spalla, "Mario-Di Filippo", L2

Prima Spalla, “Mario-Di Filippo”, L2

Ambiente

Ambiente

Il copione si ripete, primo tiro di riscaldamento, secondo tiro su fessura quasi verticale dove bisogna essere decisi e, su alcuni passi, spolverare anche un po’ di Dülfer ignorante! La bellezza della roccia e dell’ambiente fanno passare tutto in secondo piano, anche il dolore ai piedi che inizia a farsi sentire…sentiamo che la cima si avvicina e ci concediamo qualche pausa ristoratrice. Dopo poco nuovo abbraccio in vetta alla Prima Spalla, siamo fuori (un po’ anche di testa penserebbe qualcuno..).

Cima della Prima Spalla, viaggio concluso!

Cima della Prima Spalla, viaggio concluso!

Guardiamo giù dove eravamo all’alba, soddisfatti e felici perché la montagna ci ha concesso di salire rendendo questa giornata indimenticabile. Lontano rumori di elicottero. Qualcuno ci ha lasciati, apprenderemo più tardi. Ma è sempre lei, che tanto dona e tanto prende.

Un grazie a Gabriele Paolucci, giovanissimo e talentuoso, compagno anche di questo viaggio.

Birrraaaaaaaaaaa!!!!!

Birrraaaaaaaaaaa!!!!!

Ringrazio per il supporto:

Climbing Technology

Petzl

Alta Quota (Isernia)

Campo Base (Roma)

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