“The number of the beast” nuova via di misto su Serra Le Tre Finestre, Matese
“La linea è evidente” mi dice Antonio (“Sacchetto” per gli amici..) sorridendo, quasi a sottintendere “è sì palese, ma non è poi così scontata..” Gli rispondo sorridendo anche io, mentre prepariamo tutto il materiale che abbiamo trasportato fin qui dopo un’ora e mezza di avvicinamento in neve fresca. Ognuno è preso dai preparativi, cerchiamo di ordinare il tutto, forse capiamo entrambi che ci sarà da faticare ancora.
Linee…mi piace fermarmi sotto le pareti ed osservare. Anche in questo caso non è andato diversamente quando a marzo del 2022 decisi di calzare gli sci e dirigermi verso queste guglie rocciose, mai visitate dal basso, ma sempre viste durante le gite sule sentiero di Serra le Tre Finestre. Dopo una bella faticata fui costretto dal fitto bosco a mollare gli sci e proseguire a piedi. E la scoperta fu di quelle che ti lasciano a bocca aperta. Un parco giochi vastissimo, in una zona tuttavia selvaggia ed isolata. Infinite linee di salita possibili, anche un bellissimo canale (da me battezzato come “Canale 666”) che conduce propio sin in cima a Serra Tre finestre. Ma a catturare la mia attenzione fu subito quelle netta fessura su roccia ottima, leggermente obliqua a dx. La osservai in tutte le angolazioni, feci foto, le osservai dal pc a casa, immaginando la linea..sperando in una linea affascinante. Poi arrivò l’estate ed altre linee occuparono la mia mente. Ma come tutti i cicli della natura, la neve è tornata a fare capolino sulle montagne di casa. In ritardo ma è tornata, anche quest’anno per fortuna. Allora, in una giornata di forte vento in quota, penso che non sarebbe male metter mano a quella linea, di sicuro più protetta dai venti di cresta. Propongo la destinazione a Sacchetto che pare entusiasta.. “sì mi ricordo mi parlasti l’anno scorso di questo nuovo posto”. Io ormai l’ho nominato “Mat Nevis”, un altro angolo di Scozia nel bel mezzo dei monti del Matese molisani..apparentemente delle guglie vicine alla strada, realmente un mondo isolato e ancora selvaggio. A partire dal lungo e ripido “sentiero” che si deve percorrere per accedervi. “The number of the beast” inaugura questo nuovo spot e lo fa con tutta l’energia di un classico dei Maiden: catapultati in una realtà assurda, fatta di incastri a volte precari, arrampicata esigente, protezioni da piazzare ricorrendo ad ampio uso di magia e stregoneria affinché siano efficaci, muschio ed erba ghiacciata a condire il tutto. Mi piace immaginare che in fondo al “canale 666”, ben visibile una volta arrivati in cima al “Mat Nevis”, ci sia il diavolo in persona sogghignare “saranno passati indenni questi poveri umani in cerca di guai?” Cosi’ penserà lui ogni volta che qualcuno ficcherà il naso in questo freddo inferno di ghiaccio e roccia da agganciare!
Grazie ad Antonio Patullo “Sacchetto” per avermi affiancato in questa splendida avventura ed a Climbing Technology e Campo Base Outdoor Roma per il supporto.
Riccardo Quaranta Guida Alpina
“THE NUMBER OF THE BEAST” 145m, M6+ e AI3, R3, III (ED-)
R. Quaranta e A. Patullo, in libera dal basso il 19/1/2023
“Serra Le Tre Finestre” parete N, Monti del Matese (Molise)
ACCESSO
Ci si dirige verso la località di Campitello Matese (SP106) ma non la si raggiunge e ci si ferma presso località “Pianelle” (41.466661538535575, 14.416235905539692), prima di un tornate a dx e di un paravalanghe in cemento. Da questo luogo, pianeggiante con rifugio-ristorante a pochi passi, la parete è già visibile, in alto a sx. Si parcheggia senza intralciare il traffico sulla SP.
AVVICINAMENTO
Ci si porta a sx della strada (area picnic con struttura in legno) e si imbocca l’ampio sentiero CAI n. 116 che conduce all’eremo di S. Egidio. Lo si segue dapprima in discesa, portandosi nel bosco, fino a reperire l’attacco di un canalone sulla dx (è il secondo che si incontra da dove inizia il bosco). Si abbandona il sentiero e si inizia a risalire il canale, sbarrato di tanto in tanto da briglie in pietra. Ci si tiene, nella parte più alta, o a dx o a sx del canale (più comodo), fin quando il terreno si fa più ripido. Si continua nel bosco fino ad uscirne, con l’anfiteatro roccioso ormai a poca distanza. Con un leggero diagonale a sx ci si porta sotto la parete. 1h30-2:00h dal parcheggio, a seconda dell’innevamento.
RELAZIONE
L1: M6+/7 e AI3, 35 m
Si attacca l’evidente fessura verticale subito con un primo passo non banale (friend giallo), si perviene ad un alberello (fettuccia lasciata) fin dove la fessura si allarga (nut incastrato). Si affronta il seguente tratto aggettante (tratto chiave, 2 chiodi normali lasciati) fino ad una zona leggermente appoggiata. Si continua in leggero diagonale a dx sempre seguendo la fessura fino a pervenire su comoda ampia cengia. Sosta su albero
L2: M6 e AI3, 30 m
Ci si riporta a dx (faccia a monte) attaccando una netta e bella fessura (M6, friend e chiodo che esce per metà lasciato), poi in leggero diagonale su una bella zona di ganci solidi su roccia (friend e nut); si affronta un traverso tecnico a sx sotto una zona di rocce aggettanti (M5+), poi dritti puntando ad una piccola comoda cengia dove si sosta comodamente. Sosta su 2 fix 8mm.
L3: M5 e AI3, 40m
Ci si porta a dx della sosta poi dritti fin sotto delle rocce aggettanti che si usano per solidi agganci per traversare verso dx in direzione di un albero. Da questo dritti per AI e teppe d’erbe a puntare ad una bassa fascia rocciosa dove si sosta. Sosta su 2 fix 8mm.
L4: M4/5 e AI facile, 40m
Dalla S3 si traversa 5-6 metri a sx, poi dritti dentro un camino accennato superato il quale si sale dritti su difficoltà decrescenti. Si punta ad un grande masso sull’orlo della parete (attenzione!) sul quale si fa sosta. Sosta su masso.
DISCESA
Si percorre la cresta verso sx (attenzione a non tenersi troppo sul bordo dx che guarda il canale sottostante) fino ad intercettare un canalino sulla dx. Attrezzare una doppia utilizzando i faggi e discendere il canalino, pervenendo al “Canale 666” (prima salita R. Quaranta in solitaria il 22/3/2022). Discendere lungo questo (prestare attenzione alla stabilità del manto nevoso) e costeggiando le rocce sulla dx pervenire nuovamente alla base della parete.
MATERIALE
Mezze corde (anche da 50m), serie completa di friend dallo 0.3 al 3, set di nut, 5-6 chiodi da roccia, nda.
NOTE
Via impegnativa sia tecnicamente che per quello che concerne le protezioni; l’uso degli spit è stato relegato solo alle soste di L2 e L3, qualche chiodo lasciato lungo L1 e L2. L’ambiente è assolutamente suggestivo ed isolato. DA AFFRONTARE ASSOLUTAMENTE CON MANTO NEVOSO ASSESTATO (si veda anche “DISCESA” lungo il “Canale 666”). La cima, che fa parte dell’ampio versante N di “Serra Le Tre Finestre” non ha nome sulle carte IGM pertanto è stata da noi chiamata “MAT-NEVIS”.
Speciale vacanze di Natale 2019-’20
Martedì 24 dicembre 2019
Lezione di arrampicata su roccia – Liv. intermedio – Loc. Caprile (FR)
Venerdì 27 dicembre 2019
Lezione di introduzione allo scialpinismo – Majelletta
Sabato 28 e domenica 29 dicembre 2019
Corso base alpinismo invernale (Matese/Mainarde)
Lunedì 30 dicembre 2019
Esperienza di dry tooling ed arrampicata su misto – Matese
Martedì 31 dicembre 2019
Via di misto, livello intermedio/evoluto
Mercoledì 1 gennaio 2020
Attività su richiesta
Venerdì 3 gennaio 2020
Uscita alpinismo invernale, liv. intermedio/evoluto Mainarde
Sabato 4 gennaio 2020
Arrampicata multi pitch alla Rocca di Oratino (Oratino, CB)
Lunedì 6 gennaio
Attività su richiesta
BUONE FESTE!!
Riccardo Quaranta – Guida Alpina e Maestro di Alpinismo UIAGM
Via “Waterfall gully DIRETTA”, M. Miletto, Matese. Relazione e tracciato.
Ci troviamo nel gruppo montuoso del Matese, più precisamente a Campitello Matese. La località sciistica della provincia di Campobasso è dominata dallo sguardo austero dell’anticima N di M. Miletto (2050 m slm), la cima più alta del gruppo matesino. Su questo versante della montagna corrono diverse linee di arrampicata su ghiaccio e misto, per tutti i gusti e di difficoltà medio-alta se si eccettuano 1 o 2 linee più abbordabili (“The thin ice” e “Sud gully”).
Quella che relazionerò è semplicemente una via stupenda, non tutti gli anni in condizione, in cui si miscelano stili di scalata da vera e propria cascata di ghiaccio a sezioni più tipicamente “appenniniche”, con alpine ice e misto.
Grazie a Chiara per averla condivisa con me, 1000 giornate come questa!
“WATERFALL GULLY” DIRETTA, parete N anticima N di M. Miletto, Matese.
Cristiano Iurisci e Luca Luciani il 18/03/2006, la DIRETTA durante la prima Rp di Iurisci – Zulli il 17/01/2009
Relazione e foto della Rp di Riccardo Quaranta e Chiara Delpino nel marzo 2018
Diff. TD+, 65°, diversi tratti a 80° e 90°/95°. I, AI 4+, R2+
Dislivello: 120m, sviluppo 130m; dislivello complessivo 600m (senza impianti)
Accesso
Dal piazzale di Campitello Matese si risale la pista da sci “Lavarelle”, poi la pista dell’ “Anfiteatro” fino ad arrivare in prossimità dell’arrivo dell’impianto di risalita omonimo. Da qui si punta a risalire il conoide di neve dirigendosi verso la porzione centrale della parete fino a pervenire all’attacco (si veda foto);1h-1h15′ dal parcheggio in caso di pista battuta. Una seconda ipotesi, se gli impianti sono aperti, è quella di utilizzarli: da tempo l’impianto dell’Anfiteatro non è attivo, basta tuttavia utilizzare l’impianto “Del Caprio” che conduce a Colle Del Caprio. qui con un traverso a mezza costa verso N si raggiunge l’anfiteatro. Da qui si risale il conoide fino all’attacco dell’itinerario, 30′ dal parcheggio.
Le indicazioni sono date tutte faccia a monte se non espressamente specificato.
Attacco
La via parte in corrispondenza di nette colate di ghiaccio che ne caratterizzano gran parte della prima lunghezza; queste si trovano a sx di un netto diedro/rampa con alla base un grosso sgrottamento da cui conviene far sicura.
Relazione
L1 40m, AI4. Dallo sgrottamento si traversa a sx verso le evidenti colate e stalattiti, si attacca il loro margine sx dove le pendenze sono meno sostenute. Si percorrono quindi 6-7 m di arrampicata su ghiaccio da sogno a 80°-85°, poi si obliqua a sx con pendenze inferiori dirigendosi verso il diedro roccioso su cui si sosta (vecchio chiodo artigianale arancione inservibile, sosta da attrezzare)
L2, 30m, AI3. Dalla S1 si torna a sx, si affronta prima un tratto a 60°, poi il muro tecnico e continuo a 80°, si perviene ancora ad un tratto più facile e si sosta sempre sul diedro a dx, alla base di un tetto in cui il diedro è sbarrato da un tratto verticale di misto/ghiaccio (sosta da attrezzare)
L3, 50m, AI4+, M5. Dalla S2 nuovamente in obliquo a sx, ci si porta sotto il primo muro, si superano 3 m verticali su misto e/o ghiaccio fino ad una piccola zona appoggiata dove è possibile proteggersi nuovamente. Da qui con delicato obliquo si torna a dx (80°/85°) puntando al fondo del diedro, lo si raggiunge e si sale per 7-8 m a 90° in spaccata su ghiaccio e misto (protezioni distanti e roccia non sempre buona). Poi con difficoltà via via minori si raggiunge il pendio nevoso sommiate. Sosta da attrezzare su roccia o neve.
Con altri 80-90m circa di pendio nevoso si perviene alla cresta in prossimità del caratteristico casotto dei VV.FF. (ripetitore con antenna circolare)
DISCESA
Due possibilità. La prima è dirigersi verso N (con piste da sci sulla dx) mantenendosi in prossimità della cresta, perdere quota fino ad un intaglio netto ed ampio. Imboccarlo, con un primo tratto più ripido 40°-45°), poi con pendenze minori riporta all’interno della conca. Si passa sotto la parte del “Pandoro” ed infine si perviene di nuovo all’attacco della via (20′)
La seconda è preferibile se non si sono lasciati gli zaini alla base, se si vogliono riprendere gli impianti per scendere o se la condizione del manto nevoso sconsiglia di ripercorrere il conoide alla base delle pareti. Seguire la cresta in direzione S (opposta quindi alla prima soluzione), perdere leggermente quota fino ad intercettare un recinto in cavo di acciaio ed aste di ferro. Seguirlo costantemente man mano che degrada verso valle fino alla quota dell’arrivo dell’impianto del Caprio: qui si potrà decidere di traversare a dx per raggiungerlo o proseguire verso la sottostante pista da sci.
MATERIALE
N.d.a, 6 chiodi da roccia, 4-6 chiodi da ghiaccio medio-corti, 2 ganci tipo “Bulldog” DMM, friend medi (viola, verde, rosso BD)
“SENZA OLIO DI PALMA”, Gallinola, Matese, Molise
Continua l’esplorazione del versante NE del M. Gallinola, Matese, a confine tra Campania e Molise. Una nuova linea tirata fuori al volo durante un veloce giro con Fabio, dopo aver ripetuto quella che si candida ad essere una classica della parete, “Per Elisa”.
“Senza olio di palma” corre a dx del “Canale di Estrema Destra” (C.E.D.), quindi ci troviamo nella parte iniziale del versante NE della Gallinola.
Via facile anche questa, si dirama dall’attacco del C.E.D. dirigendosi verso una crestina nella parte iniziale, che inizia con un netto pinnacolo roccioso. Al facile primo tiro (conserva), segue un divertente secondo tiro ed un breve terzo tiro (il più tecnico) che spunta in cresta, con un crescendo quindi di difficoltà e divertimento.
“SENZA OLIO DI PALMA”, 110m, AD, 70°, un tratto a 80° (evitabile)
Riccardo Quaranta e Fabio Madonna il 2/12/2016
Materiale: corda 60m, pecker, n.d.a.