“Wild Child” è la seconda via della trilogia iniziata con “Moonchild” alla Rocca di Oratino, saga dedicata a tutti gli scalatori che in fondo si sentono ancora dei ragazzi (per la terza bisognerà aspettare l’autunno..)
Correva l’aprile del 2020 e magari qualcuno ricorda che l’Italia era sotto l’assedio del virus più famoso, credo di non sbagliare, della storia moderna. Periodo quindi di lock-down, tutti a casa e non sia mai a farsi trovare in strada a correre o a raccogliere asparagi nei boschi. Verbale subito e dritti a casa. Beh, oggi forse sorridiamo, ma in quei giorni probabilmente un po’ meno… il clima non era certo dei migliori. Che poi io pensavo, da amante in generale delle attività outdoor, “ma non sarebbe meglio dire invece che tutti a casa, tutti fuori, basta che non siate a casa?”. Perché era anche il tempo in cui sotto un’abitazione di 50 mq vedevo anche 5-6 automobili..alla faccia del divieto di assembramenti!!
Forte e convinto di questa mia idea decisi che quel chiodo in lontananza che avevo visto aprendo “Moonchild” dovevo andarlo a prendere, sicuramente era una via storica, aperta negli anni 80’ dal gruppo del soccorso alpino della Guardia di Finanza. Quindi mi armai di tutto e da solo, in auto-sicura raggiunsi quella che era solo una piantina tremendamente simile ad un chiodo da roccia. A quel punto, mi dissi “che fai, non prosegui la via?” La risposta è nella relazione che trovate allegata a queste quattro chiacchiere. Tornai il giorno seguente e nacque “Wild Child”, omaggio ai W.A.S.P. che mi hanno tenuto compagnia nelle cuffie durante il sali scendi della salita auto-assicurata.
La via è stata aperta in libera, adoperando chiodi o protezioni mobili per appendersi e piantare i fix. Sono servite un paio di giornate di pulizia per rendere la via scalabile con piacere, non tanto per la roccia (che è sempre da buona ad ottima) ma per i cuscini di muschio-terra presenti su alcuni tratti. E’ caratterizzata vari stili di scalata, dalla placca, ai diedri alle fessure.. insomma non ci si annoia mai e si sale sempre su difficoltà contenute. E’ comunque un itinerario da integrare e richiede quindi buona padronanza delle tecniche alpinistiche. Si sviluppa quasi totalmente sul versante N, quindi è praticabile anche in estate.
Un altro tassello nell’offerta di divertimento e scalata nell’area del borgo di Oratino, che spero possa raccogliere il favore dei ripetitori.
Riccardo Quaranta – Guida Alpina
Grazie a Climbing Technology ed a Campo Base Outdoor Roma per il supporto!
“WILD CHILD” Parete NE Rocca di Oratino, Oratino (CB)
85 m circa, 6a max, 6a obb. , RS1, I
Aperta in libera auto-assicurato dal basso da Riccardo Quaranta il 30/4/2020. Prima RP R. Quaranta e Fabio Madonna il 8/6/2022.
ACCESSO
Come per la falesia “La Rocca”
AVVICINAMENTO
Si costeggiano degli scavi archeologici, tralasciando il sentiero che sale alla torre, poi per ampia mulattiera in discesa si perviene ad un casolare in pietra. Si prende una traccia di sentiero alle sue spalle, traccia che costeggia la parete E della “morgia”. In leggera discesa si perviene all’ampia parete N dove ci sono una serie di vie sportive monotiro (falesia “La Rocca”). Si percorre la base di tale settore raggiungendo il suo estremo margine dx. Prima degli ultimi due tiri sportivi c’è l’attacco della via, in comune con “Moonchild”.
L1, 40m, 5c
Si attacca un’ampia fessura, si supera un tratto leggermente strapiombante (fix), accedendo ad una cengia un po’ terrosa. Si punta verso sx ad una rampa obliqua sormontata da uno strapiombo (ch), ancora in obliquo ad un grande masso (da non usare!). Si prosegue su placca verso sx (ch) poi ad un fix ancora a sx ed infine dritti per poi tornare a dx (vari fix). Si sosta su fix e clessidra. Attenzione agli attriti!
L2, 28m, 6a
Dalla S1 a dx quasi in orizzontale si affronta un passaggio delicato, si prende un piccolo diedro rampa (cl) leggermente verso sx, giungendo sotto un piccolo tetto (fix) Lo si raggiunge e si traversa a dx (friend) verso il bordo. Si continua lungo la rampa ascendente a dx (vari fix non vicinissimi) finché non muore sotto un piccolo sgrottamento. Da qui dritti nel diedrino soprastante (fix) ad una facile placca, ancora dritti in direzione di una zona di diedri strapiombanti. Sosta su singolo fix da 12mm.
L3, 15m, 5b
Dalla S2 brevemente in placca e poi ad attaccare una bella fessura obliqua da sx a dx (friend), sulla porzione superiore di un tettino. La si segue verso dx (esposto ma facile) fino allo spigolo ed infine dritti per via intuitiva fino in cima. Sosta su spuntone da attrezzare.
DISCESA
A piedi. Si percorre la cresta verso S, passaggi di II e III, fino alla torre medioevale (15’), da questa con breve sentiero (5’) nuovamente al parcheggio.
MATERIALE
n.d.a., serie di friend dallo 0.3 al 3 misure BD, scelta di dadi medi, 10 rinvii, fettucce e cordini per ridurre gli attriti.
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Laura durante una ripetizione, sull’ultimo tiro
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Compagni di tante avventure!
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Fabio in azione
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L2
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Fabio all’uscita di L2
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L3, spettacolare, esposto ma facile
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Ancora Fabio in azione
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Ripartendo da S1
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Il passo chiave su L2
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Il passo chiave su L2