Speciale vacanze di Natale 2019-’20

 

Martedì 24 dicembre 2019

Lezione di arrampicata su roccia – Liv. intermedio – Loc. Caprile (FR)

 

Venerdì 27 dicembre 2019

Lezione di introduzione allo scialpinismo – Majelletta

 

Sabato 28 e domenica 29 dicembre 2019

Corso base alpinismo invernale (Matese/Mainarde)

 

Lunedì 30 dicembre 2019

Esperienza di dry tooling ed arrampicata su misto – Matese

 

Martedì 31 dicembre 2019

Via di misto, livello intermedio/evoluto

 

Mercoledì 1 gennaio 2020

Attività su richiesta

 

Venerdì 3 gennaio 2020

Uscita alpinismo invernale, liv. intermedio/evoluto Mainarde

 

Sabato 4 gennaio 2020

Arrampicata multi pitch alla Rocca di Oratino (Oratino, CB)

 

Lunedì 6 gennaio

Attività su richiesta

 

BUONE FESTE!!

Riccardo Quaranta – Guida Alpina e Maestro di Alpinismo UIAGM

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Falesia “Acqua Rossa”, Cerchiara di Calabria (CS)

Introduzione/descrizione

Questo piccolo ma bel sito di arrampicata sorge nel territorio del comune di Cerchiara di Calabria (CS) non lontano dal Monte Sellaro. Incastonato tra boschi, prati e crinali, gode di un bellissimo panorama che spazia sulle varie “timpe”, termine calabrese che indica pareti rocciose più o meno verticali.

Accesso

Dall’abitato di Cerchiara di Calabria seguire le indicazioni per San Lorenzo Bellizzi-Santuario Madonna delle Armi. Al bivio per quest’ultimo, prendere a sx (in direzione quindi del santuario), proseguire per 700 m e parcheggiare bordo strada sulla dx, senza intralciare, in prossimità di alcuni cavi telefonici.

Avvicinamento

Dal parcheggio tornare indietro a piedi per 200 m lungo la strada e prendere una sterrata sulla dx delimitata da alcuni paletti di legno. Seguirla e al primo bivio tenersi a dx fino ad arrivare ai piedi del settore “Mezzaluna” (5’ dall’auto). Per raggiungere il settore “Linda” prendere un piccolo ma marcato sentiero che parte dal margine destro del settore “Mezzaluna”, nel boschetto in leggera salita. Con 2’-3’ si perviene alla base del settore “Linda”.

Roccia

Calcare da buono ad ottimo, sovente a buchi e svasi.

Stile di arrampicata 

Abbastanza vario, prevalentemente tecnico su placche da verticali a leggermente strapiombanti. Boulderoso sulle vie più difficili.

Esposizione 

Ovest

Periodo ideale

Estate (mattina e tardo pomeriggio), primavera, autunno (nelle giornate più miti)…siamo a quota 1100 m!!!

Chiodatura

Buona a fix Hilti e piastrine zincate. Soste con moschettone di calata.

Attrezzatura

12 rinvii, corda da 70m

 

settore MEZZALUNA falesia “Acqua Rossa”

 

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settore LINDA falesia “Acqua Rossa”

 

 

Elenco delle vie (da sx  a dx):

NOME GRADO LUNGH. (m)

NOTE

CHIODATORI
SETTORE “MEZZALUNA”
1 Ruvetta 4b 8 Placca didattica ignoti
2 Consorzio di bonifica 5a 8 Placca didattica ignoti
3 Mezzaluna 6a 10 Partenza affatto banale, rinviare la prima protezione dal masso sottostante! ignoti
SETTORE “LINDA”
1 70 km 5c+ 16 Muro concavo caratteristico con splendida roccia ignoti
2 Linda 6a+ 14 Spigolo atletico ignoti
3 Super Mario Bros 5c+ 14 Diedro tecnico ignoti
4 Le origini 5b+ 16 Bella placca di iniziazione al settore ignoti
5 Stai sereno 6b 18 Passo di equilibrio a metà, variante della via successiva ignoti
6 Stai serenissimo 6a+ 18 Placca tecnica, consentito l’uso dell’albero! ignoti
7 Prototipo svizzero 6a+ 25 Tecnica ed atletica, grande visuale in catena ignoti
8 Dalbatros 6c+/7a 12 Intense sequenze di dita ignoti
9 Sloppy’s way 6b+ 12 Splendido muro verticale, roccia spaziale.  ignoti

 

NOTA: i gradi indicati, trattandosi di vie non recensite e poco ripetute, possono essere delle utili indicazioni ma da non prendere “alla lettera”; con le ripetizioni e la frequentazione della falesia potranno subire modifiche. Per chi volesse contribuire con la sua opinione può scrivermi ad i recapiti in calce, grazie!

 

 

Relazione a cura di:

Riccardo Quaranta 

Guida Alpina UIAGM

Email: info@riccardoclimbing.com  Website: www.riccardoclimbing.com

Cell. +393394360362

 

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Via “I SULTANI DELLO SWING”, Sperlonga (LT) – RELAZIONE

Questo pazzo clima ci sta abituando ad oscillazioni d’umore non da poco, che tradotto significa escursione di 10 °C in meno di 24 ore.

Prevista una vasta area di bassa pressione con annessi piovaschi e temporali un po’ in tutte le aree interne del centro-sud Italia…che fare allora per soddisfare l’esigenza di trasferire il proprio corpo in alto, possibilmente con movimenti di arrampicata? Spolvero un po’ di articoli messi da parte sul fedele Evernote del mio pc, ricordavo qualche scritto che mi aveva particolarmente colpito sulla falesia di riferimento per l’arrampicata sul mare: Sperlonga. In realtà scopro che le vie “custodite” come futuri progetti arrampicatori sono, in quella zona, più di una…parlo ovviamente di multipitch. Ne scelgo quindi una, forse anche perché da un po’ di giorni gira un cd nell’autoradio della mia auto: “I sultani dello swing” alla Grande Muraglia di Sperlonga, baia di S. Agostino. Le relazioni on line (con riferimento alla guida “Blue Rock 2”) parlano di 90 m con diff. max. di 6c (sul primo tiro); la guida cartacea “Gaeta, Circeo, Leano, Sperlonga, Moneta” ed. Versante Sud parla di diff. max di 6b+ (nella seconda lunghezza) ed arrampicata da integrare. In realtà la via, aperta dall’alto nel 1985 da Roberto Ciato, Paolo Rocca e Cristiano Delisi, ha subito un restyling da parte di Bruno Moretti, Alessandro Nugnes, Bruno Vitale e Paolo Bongianni. Attualmente infatti è protetta a fix inox e tutte le soste sono su fix; la chiodatura è tuttavia parca, con tratti in cui le protezioni sono distanziate, ma mai pericolosa.

La via è stupenda a mio giudizio e mixa in maniera eccellente diversi stili di arrampicata, dalla placca allo strapiombo, all’arrampicata in diedro, ai tetti. E’ richiesta un’ ottima capacità di lettura soprattutto sulle prime due lunghezze, molto tecniche e continue. La roccia è sempre ottima (se non si esce fuori via). Riporto di seguito la mia relazione e relativa gradazione dei tiri secondo il mio parere.

 

I SULTANI DELLO SWING (Grande Muraglia, Sperlonga)

1985, Roberto Ciato, Paolo Rocca e Cristiano Delisi, dall’alto.

6c+ (6b+ e A1 obb.), 90m, 4L, S2, II

Salita del 8/09/2016 insieme a Michele Di Chiro

ACCESSO: Dal Castello Invisibile si traversa verso sx restando alla base di questo settore, poi in leggera salita fino alla base della Grande Muraglia Pilastro di Destra. Da qui ancora per circa 30m a sx fin sotto una rampa terrosa con gradoni rocciosi. Li si risale (passi di II) e si raggiunge l’attacco, su una terrazza sotto un muro giallo verticale che termina con un grottino sotto un evidente strapiombo. Fix inox Raumer visibili. 15 min dal Castello Invisibile.

L1, 6c+, 12m: attaccare il muro giallo con arrampicata subito tecnica e sostenuta; superare un primo passo tra il secondo e terzo fix, al quarto spostarsi leggermente a dx, salire un paio di metri e poi con tecnico traverso tornare sulla linea e in obliquo verso sx raggiungere l’evidente grottino (sosta su 2 fix non collegati)

L2, 6b+, 20 m: uscire dal grottino verso dx (fix), superare con passo atletico lo strapiombo, poi dritti dopo la seconda protezione (passo chiave del tiro), fin sotto un secondo tetto (cordone con maglia rapida). Superare il tetto ben ammanigliato, poi su placca grigia e minori difficoltà pervenire ad una comoda cengia dove si sosta (sosta su 2 fix collegati da cordone). N.B. prestare attenzione per chi fa sicura dal grottino: meglio starne all’esterno, onde evitare di battere la testa sulla volta in caso di volo del primo di cordata, il passo chiave è pochi metri più in alto, quindi la corda genera pochi attriti!!!

L3, 6b+, 25 m: superare lo strapiombo giallo con bei movimenti atletici in leggero diagonale verso dx, poi per un diedro grigio fino ad una protezione poco visibile sulla sx. Da questa si traversa a sx e per placca si giunge in sosta (sosta su 2 fix collegati da cordone).

L4, 6a/6a+, 30 m: spostarsi leggermente a dx, superare la prima protezione usando un buco poco visibile, poi ancora a dx fino alla seconda protezione. Da qui dritti in placca (roccia abrasiva) puntando ai tetti sommitali, si raggiunge un cordone in una clessidra. Da questa si obliqua a sx e con un passo deciso si perviene ad una buona fessura orizzontale. La si segue continuando verso sx fino ad uscire su uno spigoletto ed infine dritti per lame con arrampicata entusiasmante si esce in cima. (sosta su 2 fix collegati da cordone).

DISCESA: con 3 doppie lungo la via e corda singola da 70m; dalla S4 alla S3, dalla S3 alla S2 e da questa direttamente a terra.

MATERIALE: corda singola da 70 m, 10 rinvii, qualche fettuccia per ridurre gli attriti.

Tracciato della via, in blu l’ultima parte di avvicinamento. Foto di Michele Di Chiro

 

Relazione di Riccardo Quaranta

a. Guida Alpina

info@riccardoclimbing.com

 

 

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Via “Per Elisa” M. Gallinola – Matese

“Tra tanti sport che potevi scegliere… proprio l’arrampicata!?!?” Questa è stata l’unica frase che mia madre, la bellezza di 16-17 anni fa, mi ha detto esplicitamente circa la mia passione.

Beh di tempo ne è passato da quel giorno, in cui il mio zainetto (probabilmente il classico Invicta della scuola) era poggiato accanto alla porta della mia camera, con l’imbraco appena comprato a Roma…quello, insieme ad un po’ di acqua era il mio primo zaino “d’arrampicata”.

Oggi rientrando da questa ennesima piccola avventura sulle pareti di casa, rifletto che non ho mai dedicato alcun itinerario a lei e la coincidenza che sia il 28 gennaio, giorno del suo compleanno, può essere una buona occasione per farlo.

“Per Elisa” nasce in un inverno in cui temperature basse e neve si sono concesse molto raramente. Con innevamento maggiore le difficoltà possono variare, ma non sono mai elevate. Basta sapersi destreggiare con il misto-appenninico, versione “migliorata” (in quanto all’aspetto aleatorio) e rivista del famoso misto scozzese!

“Per Elisa”, 110 m  circa, AD+, 60-70° max, M3+. Parete N-E di M. Gallinola, Matese molisano.

Aperta da Riccardo Quaranta e Laura D’Alessandro il 28/1/2016. Nessun materiale in posto.

Materiale necessario per una ripetizione: corda da 50 m, piccozza, ramponi; friend medio piccoli, fettucce e cordini.

DISCESA: per il sentiero estivo di salita al M. Gallinola da Campitello Matese.

Per la relazione si vedano i tracciati nelle foto della gallery.

Bibliografia del massiccio: “Ghiaccio D’Appennino” ed. Versante Sud.

Per chi volesse ripetere queste ed altre vie di misto con una Guida Alpina o semplicemente avere info circa le condizioni, può contattarmi qui: info@riccardoclimbing.com

 

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ICE DREAMS SOTTOGUDA: REPORT

Voglio iniziare il 2016 con un breve report sul primo appuntamento con il ghiaccio di cascata, ICE DREAMS parte I.

La location dello stage sono stati i flussi ghiacciati dei Serrai di Sottoguda (BL), canyon conosciuto da un po’ tutti i ghiacciatori d’Italia. Tante sono le caratteristiche che lo hanno reso tale, tra cui l’abbondanza di linee a pochi passi le une dalle altre, l’avvicinamento irrisorio e la possibilità di salire anche monitori e tiri di dry, recentemente attrezzati. Un luogo che si presta particolarmente per la didattica delle prime uscite, per chi non ha mai praticato l’ice climbing.

Tanti dubbi anche quest’anno, nei giorni antecedenti la nostra permanenza, viste le temperature non proprio invernali…poi un post su Facebook di un collega, dopo una giornata di arrampicata ai Serrai, ha aiutato a fugare le mie perplessità. Quindi comunicazione ufficiale al gruppo “Trazione integrale” (..il bello di avere a che fare con persone solari e burlone!) sulla conferma dello stage e via, inizia il sogno! Valentina, Nico e Giovanni, dai messaggi che ci scambiamo, sembrano motivati e affascinati dall’esperienza che andranno a vivere; perfetto, questo mi entusiasma e mi fa amare ancora di più il mio lavoro.

Eccoci quindi varcare la porta dei Serrai dove, nonostante le temperature non invernali, il freddo si fa sempre sentire, con una bel venticello carico dell’umidità del torrente che scorre alla base delle alte pareti. Il primo giorno trascorre cercando di lavorare sulle fondamenta di tutta la casa, cioè i piedi e il corretto uso dei ramponi. Capisco non sia facile, per un novizio, avere a che fare con tutta quella ferraglia; tuttavia cerco di far comprendere l’importanza, come in arrampicata su roccia, di avere una solida base che ci sostenga e ci aiuti nella progressione. Tutti sembrano ricettivi e scalare senza picche sembra del tutto naturale. Passo quindi alla progressione su terreno più verticale e sulla diversa modalità di approccio al ghiaccio di questo tipo. Concludiamo la giornata concedendoci una variante di attacco dry al primo tiro della “Cascata della Luna”, variante che ci entusiasma non poco, con un gioco delicato e millimetrico delle picche su roccia per andare ad agganciare la stalattite in formazione.

Il secondo giorno ci dedichiamo alla salita del primo tiro della “Cattedrale” che consente di testarsi su terreno non difficile per uno sviluppo significativo (45 m)…a dire il vero ogni volta il test è non finire nel torrente alla base! Ottima occasione per capire quanto sia importante dosare le energie nelle battute con gli attrezzi e nel recuperare attivamente dove l’inclinazione lo permette. Poi passiamo all’argomento chiodatura, in cui fornisco dei principi da tener presente quando si arrampica da primi e alla costruzione di soste su ghiaccio (viti e Abalakov). terminiamo in bellezza con il ghiaccio sottile del primo tiro della “Cascata delle traversate”. Ci attende una ricca cena, ma prima ancora sani e conviviali “atti di birrismo”.

L’ultimo giorno è dedicato alla salita di una cascata di più lunghezze; opto per la salita delle “Traversate” con Valentina e Giovanni, mentre nel pomeriggio io e Nico ci sbizzarriamo sulla super classica “Excalibur”, sempre bella e da non sottovalutare. Ritengo che salire più lunghezze di una cascata trasmetta emozioni uniche; e dagli sguardi dei ragazzi mi sembra lo stesso valga per loro. Dovrebbe essere l’ultimo giorno, ma l’indomani, prima di risalire in auto, non possiamo non omaggiare ancora i Serrai con la salita della bella e tecnica “Clessidra”, ignorata da tutti i climber nei giorni precedenti. Il viaggio del ritorno è sempre “difficile”, per le emozioni e la gioia che tutti vorremmo durassero in eterno. Come ogni sogno anche questo sogno di ghiaccio arriva alla sua conclusione, ma non è mai troppo tardi per ricominciare a sognare la prossima cascata, la prossima avventura!

“Ricordo eravamo io, Perlina (Valentina), Johnnie Walker (Giovanni) e Nico McBrain (Nico) quella volta ai Serrai …. “ A loro va un grazie di cuore, con la speranza di aver contribuito alla nascita di una sana passione, alla realizzazione di un piccolo “sogno di ghiaccio”. Ed ancora grazie a Loretta e Franz dell’hotel “La Montanara” per l’accoglienza sempre perfetta e calorosa.

FOTO di Giovanni Petruzzella, Nico Caprioli, Valentina Tedeschi e Riccardo Quaranta

Prossimo appuntamento: ICE DREAMS COGNE (clicca per il programma)

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“Vento” nuova via trad a Pescopennataro (IS)

Caratteristica comune di un po’ tutti i paesi del Molise, dopo la vita vissuta durante l’estate, tornano ai ritmi placidi e poco affollati delle prime giornate autunnali. Così è curioso tornarci e trovare le strade semi deserte, poche auto e gli altrettanti pochi residenti riuniti davanti al bar, spesso unico punto di incontro e di socializzazione di queste realtà.

Con Fabio decidiamo di fare tappa a Pescopennataro, bellissimo borgo dell’Alto Molise, in provincia di Isernia. Circondato da guglie di roccia, Pescopennataro sta vivendo una fase di riscoperta dal punto di vista dell’arrampicata, grazie all’opera di un po’ di persone che con lavoro e dedizione stanno ampliando le possibilità di divertirsi a contatto con la roccia.

La prima via che ho aperto qui è un monotiro in stile trad, “Senza fiato” (12 m, diff 6a+/6b, liberata in apertura da Riccardo Quaranta il 11/08/2010, prima RP Nicola Caranci, necessari friend dallo 0.75 al 5 BD, sosta a fix per la calata, possibile la moulinette) https://www.facebook.com/riccardo.quaranta.77/media_set?set=a.1518808299162.2066568.1503174443&type=3

Questa volta l’idea è di arrampicare la linea immediatamente a destra di “Senza fiato”, troppo incuriosito da quell’arco che piega dolcemente..la roccia è la stessa della via accanto, quindi friend a go-go ed incastri di mano interessanti…un paio di lunghezze in tutto, seguendo il diedro/rampa che arriva in cima sul margine destro della parete.

Ne viene fuori una linea che reputo interessante per gli amanti dell’arrampicata in fessura, con le difficoltà concentrate nella prima metà del primo tiro, con sequenza su parete aggettante e fessurata, dove incastrare non è solo un obbligo ma una necessità; ottima possibilità di proteggersi con friend; la prima sosta è attrezzata a fix ma non equipaggiata per la doppia; nessun materiale in posto lungo i tiri.

Un vento sostenuto ci ha accompagnato durante tutta la giornata, mi pareva doveroso, vista anche la mia passione per le giornate ventose, dedicargli il nome della via.Come augurio anche di cambiamento verso un’arrampicata che, dove possibile, torni alle protezioni trad.

“VENTO” 50 m, 6b max (6b obb.), R2, 2L. Aperta il 15/09/2015 da Riccardo Quaranta e Fabio Madonna. Materiale: corda da 60 m, set di friend dal 0.3 al 4 BD. Per tracciato e l’attacco si veda la foto. Discesa: a piedi per il paese.

Per altre info scrivere a info@riccardoclimbing.comtracciato_vento_pescopennataro

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