Questo pazzo clima ci sta abituando ad oscillazioni d’umore non da poco, che tradotto significa escursione di 10 °C in meno di 24 ore.
Prevista una vasta area di bassa pressione con annessi piovaschi e temporali un po’ in tutte le aree interne del centro-sud Italia…che fare allora per soddisfare l’esigenza di trasferire il proprio corpo in alto, possibilmente con movimenti di arrampicata? Spolvero un po’ di articoli messi da parte sul fedele Evernote del mio pc, ricordavo qualche scritto che mi aveva particolarmente colpito sulla falesia di riferimento per l’arrampicata sul mare: Sperlonga. In realtà scopro che le vie “custodite” come futuri progetti arrampicatori sono, in quella zona, più di una…parlo ovviamente di multipitch. Ne scelgo quindi una, forse anche perché da un po’ di giorni gira un cd nell’autoradio della mia auto: “I sultani dello swing” alla Grande Muraglia di Sperlonga, baia di S. Agostino. Le relazioni on line (con riferimento alla guida “Blue Rock 2”) parlano di 90 m con diff. max. di 6c (sul primo tiro); la guida cartacea “Gaeta, Circeo, Leano, Sperlonga, Moneta” ed. Versante Sud parla di diff. max di 6b+ (nella seconda lunghezza) ed arrampicata da integrare. In realtà la via, aperta dall’alto nel 1985 da Roberto Ciato, Paolo Rocca e Cristiano Delisi, ha subito un restyling da parte di Bruno Moretti, Alessandro Nugnes, Bruno Vitale e Paolo Bongianni. Attualmente infatti è protetta a fix inox e tutte le soste sono su fix; la chiodatura è tuttavia parca, con tratti in cui le protezioni sono distanziate, ma mai pericolosa.
La via è stupenda a mio giudizio e mixa in maniera eccellente diversi stili di arrampicata, dalla placca allo strapiombo, all’arrampicata in diedro, ai tetti. E’ richiesta un’ ottima capacità di lettura soprattutto sulle prime due lunghezze, molto tecniche e continue. La roccia è sempre ottima (se non si esce fuori via). Riporto di seguito la mia relazione e relativa gradazione dei tiri secondo il mio parere.
I SULTANI DELLO SWING (Grande Muraglia, Sperlonga)
1985, Roberto Ciato, Paolo Rocca e Cristiano Delisi, dall’alto.
6c+ (6b+ e A1 obb.), 90m, 4L, S2, II
Salita del 8/09/2016 insieme a Michele Di Chiro
ACCESSO: Dal Castello Invisibile si traversa verso sx restando alla base di questo settore, poi in leggera salita fino alla base della Grande Muraglia Pilastro di Destra. Da qui ancora per circa 30m a sx fin sotto una rampa terrosa con gradoni rocciosi. Li si risale (passi di II) e si raggiunge l’attacco, su una terrazza sotto un muro giallo verticale che termina con un grottino sotto un evidente strapiombo. Fix inox Raumer visibili. 15 min dal Castello Invisibile.
L1, 6c+, 12m: attaccare il muro giallo con arrampicata subito tecnica e sostenuta; superare un primo passo tra il secondo e terzo fix, al quarto spostarsi leggermente a dx, salire un paio di metri e poi con tecnico traverso tornare sulla linea e in obliquo verso sx raggiungere l’evidente grottino (sosta su 2 fix non collegati)
L2, 6b+, 20 m: uscire dal grottino verso dx (fix), superare con passo atletico lo strapiombo, poi dritti dopo la seconda protezione (passo chiave del tiro), fin sotto un secondo tetto (cordone con maglia rapida). Superare il tetto ben ammanigliato, poi su placca grigia e minori difficoltà pervenire ad una comoda cengia dove si sosta (sosta su 2 fix collegati da cordone). N.B. prestare attenzione per chi fa sicura dal grottino: meglio starne all’esterno, onde evitare di battere la testa sulla volta in caso di volo del primo di cordata, il passo chiave è pochi metri più in alto, quindi la corda genera pochi attriti!!!
L3, 6b+, 25 m: superare lo strapiombo giallo con bei movimenti atletici in leggero diagonale verso dx, poi per un diedro grigio fino ad una protezione poco visibile sulla sx. Da questa si traversa a sx e per placca si giunge in sosta (sosta su 2 fix collegati da cordone).
L4, 6a/6a+, 30 m: spostarsi leggermente a dx, superare la prima protezione usando un buco poco visibile, poi ancora a dx fino alla seconda protezione. Da qui dritti in placca (roccia abrasiva) puntando ai tetti sommitali, si raggiunge un cordone in una clessidra. Da questa si obliqua a sx e con un passo deciso si perviene ad una buona fessura orizzontale. La si segue continuando verso sx fino ad uscire su uno spigoletto ed infine dritti per lame con arrampicata entusiasmante si esce in cima. (sosta su 2 fix collegati da cordone).
DISCESA: con 3 doppie lungo la via e corda singola da 70m; dalla S4 alla S3, dalla S3 alla S2 e da questa direttamente a terra.
MATERIALE: corda singola da 70 m, 10 rinvii, qualche fettuccia per ridurre gli attriti.
Tracciato della via, in blu l’ultima parte di avvicinamento. Foto di Michele Di Chiro
Relazione di Riccardo Quaranta
a. Guida Alpina
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