“Power” – Rocca Oratino – Video apertura

Video amatoriale dell’apertura di “Power”, alla parete ovest della Rocca di Oratino in Molise. I primi due tiri sono stati aperti in autosicura dal basso e i restanti sempre dal basso ma affiancato dalla preziosa sicura di Laura. Ho aperto questa via adottando uno stile che prevedesse di piazzare le protezioni fisse laddove piantavo chiodi in maniera da far restare inalterato l’ingaggio complessivo. Questo si traduce in lunghi run-out sul terzo tiro che rappresenta il tiro chiave sia per impegno psicologico che per difficoltà tecnica. Successivamente all’apertura la via è stata pulita da terra e sassi; i fix da 8mm sono stati tutti sostituiti da resinati 10mm in inox 316L, comprese le soste. Resta tuttavia un itinerario NON sportivo per le ragioni prima menzionate. Sezioni atletiche nelle prime due lunghezze si alternano a sezioni più tecniche e di boulder come il terzo tiro; le ultime lunghezze offrono invece un’arrampicata di relax e scorci panoramici notevoli. Per la relazione dettagliata si rimanda a questo link: https://www.planetmountain.com/rock/v… oppure in forma cartacea sulla guida “Molise Rock” edita da Versante Sud.

Si ringrazia: Climbing Technology – Garmont – Campo Base Outdoor Roma

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  • durante l'apertura dell'ultimo tiro
  • Riccardo Quaranta durante la prima RP
  • Riccardo Quaranta su L3

“Moonchild”, Rocca di Oratino.

Se si cerca sul vocabolario il significato di “rocca” ci si accorge che con tale termine si intende una fortificazione generalmente posta sulla sommità di un luogo isolato ed anche una cima isolata con pareti nude e rocciose. La “Rocca di Oratino”, per non farsi smentire, racchiude entrambe le definizioni: è una parete rocciosa alta fino a 120m sulla cui cresta sorge una torre di epoca medioevale. Insomma, se vogliamo essere sintetici, si tratta di un luogo molto suggestivo a due passi dal capoluogo della regione che non esiste, il Molise.

Riccardo Quaranta su L3 (Foto di Stefano Di Mauro)

Questo posto, così particolare e così ben visibile dalla fondovalle del Biferno, fin dagli anni ’80 è stato teatro di esplorazioni, più o meno verticali, ad opera di speleologi, arrampicatori ed alpinisti. Le tracce di tali passaggi sono tante e per lo scrivente ritrovare ogni tanto un chiodo, una sosta, una vecchia fila di spit 8mm infissi a mano, è sempre una grande emozione. A ricostruire,  per quanto possible, un po’ di storia di quegli anni mi ha aiutato Gianmario Lantella con queste interessantissime note storiche 

In apertura sul quarto tiro

Recentemente, sia ad opera mia che del forte arrampicatore campobassano Pietro Radassao, la Rocca di Oratino sta vivendo una nuova vita. Ho iniziato con l’apertura di una via lunga di ampio respiro e molto panoramica (la “Cresta della Rocca”), a breve distanza temporale ho aiutato Pietro ad ampliare la falesia di monotiri sportivi sul versante N (attualmente circa 30 vie dal grado 4 fino ad 8). Successivamente mi sono dedicato alle vie a più tiri aprendo “Invidia”, poi “Metallica”….infine l’ultima nata “Moonchild”, omaggio ai miei idoli Iron Maiden. 

Durante la prima RP (Foto L. D’Alessandro)

“Moonchild” è una via che sfrutta i punti deboli della parte più “rossa” del versante ovest della Rocca. E’ in questo modo possibile attraversare la zona più strapiombante della parete restando su difficoltà classiche (5c+ max); a patto di accettare un lungo traverso che evita appunto le zone più difficili o con roccia non buona. E’ un itinerario che richiede esperienza su terreno d’avventura: sono presenti spit ma è necessario integrare i tiri con dadi e friend; inoltre diverse soste sono da integrare. E’ stata aperta in libera ed in solitaria dal basso lasciando in posto le protezioni fisse adoperate in apertura; questo ha aggiunto un sapore decisamente caratteristico alle due giornate trascorse da solo in parete.

RELAZIONE “MOONCHILD” Rocca di Oratino

Spero di aver suscitato un po’ di curiosità nel lettore per un angolo di Molise che sono convinto non deluderà chi deciderà di far visita. Sfruttando l’esposizione (ricordo si tratta di una parete ovest) è possibile arrampicare durante tutto l’anno ad eccezione dei periodi più caldi. La ricettività ad Oratino e dintorni è più che avviata; da non mancare l’ottima cucina locale. Per chi volesse combinare roccia e neve/ghiaccio, con 30’ di auto si raggiunge la località sciistica di Campitello Matese dove, oltre che sciare, è possibile praticare alpinismo invernale a tutti i livelli.

Per qualsiasi informazione o consiglio: info@riccardoclimbing.com

Ringrazio Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor Roma per il supporto.

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Via “Metallica”, Rocca di Oratino – Relazione

Nuova via multi-pitch alla Rocca di Oratino. Questo itinerario si aggiunge alle due vie a più tiri già presenti, la “Cresta della Rocca” ed “Invidia”.

Lo spigolo del primo tiro

 

“Metallica” è un itinerario tecnicamente più semplice della vicina “Invidia”, tuttavia richiede sempre una buona esperienza nel piazzamento delle protezioni, trattandosi di una via da integrare: sono presenti fix, ma solo prima dei passaggi chiave dei tiri.

 

Il secondo tiro, dopo il passo chiave

 

Non manca l’esposizione, soprattutto nell’ultimo tiro, lunghezza che regala davvero belle emozioni con un crescendo di vuoto tutto da gustare.

 

Paola sulla spettacolare terza lunghezza

Anche questa via è stata aperta dopo diversi giorni di lavoro in parete perché il risultato fosse godibile e il più possibile sicuro. Rammento tuttavia che si tratta sempre di terreno d’avventura, quindi la salita (come tutte quelle presenti alla Rocca) è da intraprendere con le dovute accortezze e la dovuta formazione.

Il nome questa volta è il tributo ad una delle più grandi band di musica metal ma anche il riferimento ad un po’ di metallo che troverete lungo la via… scalare per credere!!!

Grazie a Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor per il supporto.

Via “METALLICA”, Rocca di Oratino (Oratino, CB)

70m circa, 5c max, 5c obb. RS2, I

Aperta da Riccardo Quaranta in più giornate nel dicembre 2019.

Prima ripetizione: R. Quaranta, P. Quaranta, L. D’Alessandro il 24/12/2019 

Tempo per la sola salita: 1.30’/2.00ore

Accesso

Da Campobasso seguire la strada provinciale 41 in direzione Oratino, prima di entrare nel paese prendere a sx in direzione “Fondovalle del Biferno”- Castropignano. Continuare a scendere per qualche chilometro finché apparirà la rocca con la caratteristica torre sommitale. La si raggiunge prendendo un bivio sulla dx, in corrispondenza di un vecchio ponte in disuso chiuso al traffico. Si sale per circa 6-700 m una ripida stradina asfaltata e si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. Per chi proviene dalla Fondovalle del Biferno (SS 647) lasciarla in corrispondenza del bivio per Oratino, seguire le indicazioni per questo comune fino a giungere in prossimità di un ponte crollato; qui prendere a sx una ripida stradina asfaltata; si parcheggia in uno spiazzo sulla sx, accanto al muro di cinta di una villetta in pietra. 

Avvicinamento 

Dal parcheggio si prende una traccia di sentiero subito sulla sx, alla base di una grande pietraia (ometti). Si seguono gli ometti, si attraversa una zona con massi caduti di recente e sempre a mezza costa si arriva sotto il lato ovest della Rocca. Ancora avanti fino ad una zona più acclive, prima che inizi una leggera discesa lasciare il sentiero e salire verso un evidente spigolo, con nome e terrazzamento alla base (meno di 10’ dal parcheggio). Si veda anche foto tracciato. 

Relazione

Via parzialmente attrezzata a fix inox 10mm, richiede buona dimestichezza nell’uso delle protezioni mobili ed attitudine all’arrampicata “in ambiente”. Roccia buona.  

L1, 18m, 5b

Si attacca l’estetico spigolo appoggiato, restando sempre sul filo. Dopo qualche risalto si affronta un tratto più liscio (fix) e si perviene ad una comoda cengetta. Sosta su 2 fix da collegare.

L2, 18m, 5c 

Si attraversa una cengia terrosa e si attacca la bella placca (fix), prima centralmente poi spostandosi dx. Si affronta un tratto più verticale (fix) con arrampicata tecnica e di soddisfazione, lo si supera entrando in un piccolo diedro a sx (possibile fettuccia su spuntone), infine dritti ad una cengia con albero. Sosta su albero. 

L3, 32m, 5c

Tiro aereo ed esposto. Dall’albero dritti ad una placca appoggiata (non proteggibile) poi a sx in piena placca (fix), si seguono le protezioni restandone alla dx fino ad un’invitante lama. Da questa ancora dritti ad una fessura (nut o friend), da questa iniziare a traversare verso sx sempre su buoni appigli e appoggi. Ci si protegge con dado/friend ad un masso incastrato, ancora a sx verso il filo dello spigolo (fix), da questo dritti a superare un piccolo tetto ben ammanigliato. Sempre dritti sul filo dello spigolo (fix), si punta ad una fessurina obliqua da da dx a sx, la si raggiunge con arrampicata esposta (dado), da questa si esce ad un’ottima presa che consente di uscire dalle difficoltà (restare sempre sul filo dello spigolo, ai lati la roccia non è buona). Si supera un vecchio spit 8mm e da questo dritti ad un pulpito sul filo della cresta.  Sosta su anello inox e fittone resinato da collegare.

Discesa

Lungo la cresta (passi di II) in direzione della torre medioevale e da questa nuovamente al parcheggio (5’)

Materiale

N.D.A., 8-10 rinvii, serie di dadi medio/piccoli, friend dallo 0.3 allo 0.5 misure BD (utili ma non indispensabili), cordini e fettucce. 

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