TIMPA DI PORACE 1423 m – PARETE SO
“Quaranta giorni all’Alba”
Il tempo vola e non ce ne accorgiamo, questo è il problema. Quando lo facciamo è tardi e non resta che il rimpianto. Quando ho interrogato con il classico “cerca” il mio hard disk ed è uscita la cartella con il nome “40_giorni_alba” (in classica sintesi informatica..) sono andato a vedere l’anno in cui era collocata..e quando ho letto “2015” quasi non ci volevo credere. “Sì sono trascorsi nove anni Riccà e la tua barba era ancora tutta nera..” mi sono risposto; sono rimasto quasi sconvolto, lo ammetto o semplicemente ho accusato il colpo. Quale? Di questa ruota inesorabile che gira e si chiama tempo e con essa le persone che incrociamo nelle nostre vite, i luoghi con cui entriamo in contatto, che diventano sempre parte del mio animo. Questi del racconto sono posti di una bellezza struggente che non possono non lasciare traccia negli animi sensibili.
Timpa di Porace è uno dei luoghi dove si è sviluppato l’alpinismo in terra calabrese, meritandosi giustamente fama di luogo degno da visitare. Fosse anche per una semplice passeggiata non potrà non incantare. Così è stato per me quando le prime volte ho iniziato a ripetere le diverse vie di roccia presenti sulle sue pareti. Sia il lavoro che la semplice passione mi hanno portato in contatto con Luca, con il quale ho condiviso tante giornate di libertà ad esplorare e percorrere angoli sempre suggestivi. E’ stato proprio in occasione di una mia trasferta di lavoro che gli proposi di andare ad aprire una via proprio a Porace.. lui fu subito entusiasta e mi suggerì l’estremo margine destro della parete SO come possibile teatro d’azione.
In quella splendida giornata di novembre del 2015 vivemmo le belle emozioni che si provano quando si salgono terreni vergini, con tutti i dubbi e le incognite che le aperture comportano ma che al contempo rappresentano anche il carburante per la nostra passione. Tutto andò bene e rimanemmo soddisfatti della linea tranne che del primo tiro, dove io scelsi una linea di fessure con roccia rotta e dall’arrampicata non entusiasmante. Quindi ci promettemmo di tornare insieme per cercare una linea che fosse più all’altezza del prosieguo, magari da aprire in occasione della prima ripetizione.
Beh il primo a stentare a crederci sono stato proprio io quando ho scoperto che sarebbero dovuti trascorrere 9 anni per “rifinire” il lavoro. L’occasione si è presentata grazie a un giro lavorativo al sud ma anche la voglia di chiudere quel progetto è tornata a bussare alla mia porta. Questa volta accanto a me c’è Corrado che ha accettato di accompagnarmi anche sapendo che non sarebbe stata proprio una passeggiata. Luca, oggi marito e papà, non è potuto essere dei nostri, ma mi è stato accanto metaforicamente durante tutta la giornata. Il cerchio si è finalmente chiuso e sono contento di averlo fatto con due persone care per me.
Spero questo piccolo itinerario possa aggiungersi ai tanti che meritano una visita in questo luogo. Di sicuro ha reso felici due giornate vissute all’insegna della libertà e della sana passione!
Riccardo Quaranta – Guida Alpina UIAGM
Grazie a Campo Base Outdoor Roma – Parbat Design per il supporto