“Ribaltosauro”, Jurassic Park, SARDEGNA

Puntuali ogni anno tornano le mie visite in Sardegna, terra magnifica che non ha bisogno di presentazioni. L’arrampicata in Sardegna è un “must” per chi ama cornici ambientali uniche e roccia sempre meritevole, nonché delle più svariate forme. Il mare… non ne parliamo!!

In cima al pilastro “Brontosauro”. Foto L. D’Alessandro

Un luogo reso famoso da una ormai nota foto su un pinnacolo roccioso (il dito del “Dillosauro”) è di sicuro la falesia di “Jurassic Park”, nel comune di Tertenia, sulla costa orientale. Sono trascorsi diversi anni dalla mia prima visita in quel luogo ed il suo fascino mi è entrato talmente dentro che non posso fare a meno di tornarci appena posso.

“Jurassic Park” è un luogo fuori dal tempo e, direi anche fuori dallo spazio. Vi invito a leggere quest’altro articolo che parla di un’altra via aperta lì (“Brontosauro”) ed introduce un po’ il lettore curioso ad un viaggio di sicuro molto particolare. Ad iniziare dalla roccia: si tratta di granito caratterizzato da fessure regolari e spettacolari “tafoni”, di un colore rosa con varie tonalità più o meno scure.

Laura sulla prima lunghezza di “Brontosauro”

Il 2/11/2019 con Laura abbiamo aperto una nuova via sempre nel settore di “Brontosauro” e, rispetto a quest’ultima, la neo-nata attacca 5-6 m a dx. Si tratta di una via da integrare con protezioni mobili per la quale si è fatto ricorso agli spit solo nelle sezioni di placca pura.

“Ribaltosauro” prima del passo chiave su L1.

La roccia è sempre da buona ad ottima se si eccettua qualche tratto un po’ “granuloso”. Le possibilità di proteggersi sono sempre buone ed è un itinerario che va ad integrare le possibili salite (trad e sportive) che possono realizzarsi in questo piccolo paradiso.

L’uscita della prima lunghezza di “Ribaltosauro”

Per una visita trovate tutte le info sulla guida alle vie lunghe e trad “Pietra di Luna” di Maurizio Oviglia; per la via “Brontosauro” la relazione dettagliata è al link già citato; mentre per “Ribaltosauro”, nome che vien fuori da una specie di ribaltamento necessario per affrontare il passo del primo tiro, trovate di seguito la relazione.

Tracciato via “Ribaltosauro”, Jurassic Park.

 

RELAZIONE

Via “RIBALTOSAURO”, 38m, 6c max, 6c obb., RS1.

Aperta dal basso in libera il 2/11/2019 da Riccardo Quaranta e Laura D’Alessandro

Falesia di “Jurassic Park”, Tertenia (NU)

ACCESSO ed AVVICINAMENTO

Si veda la guida citata nell’articolo

ATTACCO

Si percorre la base della falesia spostandosi sul suo estremo margine sx (faccia a monte); dopo essere transitati sotto una zona di pareti leggermente strapiombanti si giunge alla base di un obelisco con in cima una forma quasi cubica tafonata nel ventre. L’attacco è a destra di un evidente diedro-camino sormontato da un leccio.

L1, 25 m, 6c

Si attacca la placca a dx del diedro, mirando ad un buco ovale verticale (nut), si affronta un primo passo per afferrarlo, si guadagna il terrazzino soprastante (attenzione a qualche roccia non stabile). Si affronta una sezione a tafoni, mirando ad uno spit, da questo si inizia a traversare verso una clessidra con cordone a dx. Rimanendo sopra la clessidra, con un bloccaggio impegnativo (passo chiave) si guadagna l’esposto spigolo a dx. Dallo spigolo (friend) ci si porta in placca leggermente a sx, si seguono le protezioni fino a raggiungere una fessura orizzontale. Da qui ci si sposta a sx e si afferra una fessura verticale, la si segue e si arriva alla comoda sosta. Sosta a fix con anello di calata.

L2, 13m, 5b+

Dalla S1  dritti ad un fix, sempre diritti per larghe fessure e camini lichenosi perviene al termine del pilastro. Sosta a fix con anello di calata.

DISCESA

In doppia lungo la via.

MATERIALE

N.d.a, corda singola da 70m, set di friend dallo 0.3 al 3 BD, serie di nut.

Nota: sono stati adoperati fix e piastrine inox 316L; gli anelli di calata sono in inox HCR. 

Grazie a Laura, Climbing Technology, Garmont e Campo Base Outdoor Roma.

Riccardo Quaranta Guida Alpina UIAGM

 

 

 

 

 

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