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ICE DREAMS SOTTOGUDA: REPORT

Voglio iniziare il 2016 con un breve report sul primo appuntamento con il ghiaccio di cascata, ICE DREAMS parte I.

La location dello stage sono stati i flussi ghiacciati dei Serrai di Sottoguda (BL), canyon conosciuto da un po’ tutti i ghiacciatori d’Italia. Tante sono le caratteristiche che lo hanno reso tale, tra cui l’abbondanza di linee a pochi passi le une dalle altre, l’avvicinamento irrisorio e la possibilità di salire anche monitori e tiri di dry, recentemente attrezzati. Un luogo che si presta particolarmente per la didattica delle prime uscite, per chi non ha mai praticato l’ice climbing.

Tanti dubbi anche quest’anno, nei giorni antecedenti la nostra permanenza, viste le temperature non proprio invernali…poi un post su Facebook di un collega, dopo una giornata di arrampicata ai Serrai, ha aiutato a fugare le mie perplessità. Quindi comunicazione ufficiale al gruppo “Trazione integrale” (..il bello di avere a che fare con persone solari e burlone!) sulla conferma dello stage e via, inizia il sogno! Valentina, Nico e Giovanni, dai messaggi che ci scambiamo, sembrano motivati e affascinati dall’esperienza che andranno a vivere; perfetto, questo mi entusiasma e mi fa amare ancora di più il mio lavoro.

Eccoci quindi varcare la porta dei Serrai dove, nonostante le temperature non invernali, il freddo si fa sempre sentire, con una bel venticello carico dell’umidità del torrente che scorre alla base delle alte pareti. Il primo giorno trascorre cercando di lavorare sulle fondamenta di tutta la casa, cioè i piedi e il corretto uso dei ramponi. Capisco non sia facile, per un novizio, avere a che fare con tutta quella ferraglia; tuttavia cerco di far comprendere l’importanza, come in arrampicata su roccia, di avere una solida base che ci sostenga e ci aiuti nella progressione. Tutti sembrano ricettivi e scalare senza picche sembra del tutto naturale. Passo quindi alla progressione su terreno più verticale e sulla diversa modalità di approccio al ghiaccio di questo tipo. Concludiamo la giornata concedendoci una variante di attacco dry al primo tiro della “Cascata della Luna”, variante che ci entusiasma non poco, con un gioco delicato e millimetrico delle picche su roccia per andare ad agganciare la stalattite in formazione.

Il secondo giorno ci dedichiamo alla salita del primo tiro della “Cattedrale” che consente di testarsi su terreno non difficile per uno sviluppo significativo (45 m)…a dire il vero ogni volta il test è non finire nel torrente alla base! Ottima occasione per capire quanto sia importante dosare le energie nelle battute con gli attrezzi e nel recuperare attivamente dove l’inclinazione lo permette. Poi passiamo all’argomento chiodatura, in cui fornisco dei principi da tener presente quando si arrampica da primi e alla costruzione di soste su ghiaccio (viti e Abalakov). terminiamo in bellezza con il ghiaccio sottile del primo tiro della “Cascata delle traversate”. Ci attende una ricca cena, ma prima ancora sani e conviviali “atti di birrismo”.

L’ultimo giorno è dedicato alla salita di una cascata di più lunghezze; opto per la salita delle “Traversate” con Valentina e Giovanni, mentre nel pomeriggio io e Nico ci sbizzarriamo sulla super classica “Excalibur”, sempre bella e da non sottovalutare. Ritengo che salire più lunghezze di una cascata trasmetta emozioni uniche; e dagli sguardi dei ragazzi mi sembra lo stesso valga per loro. Dovrebbe essere l’ultimo giorno, ma l’indomani, prima di risalire in auto, non possiamo non omaggiare ancora i Serrai con la salita della bella e tecnica “Clessidra”, ignorata da tutti i climber nei giorni precedenti. Il viaggio del ritorno è sempre “difficile”, per le emozioni e la gioia che tutti vorremmo durassero in eterno. Come ogni sogno anche questo sogno di ghiaccio arriva alla sua conclusione, ma non è mai troppo tardi per ricominciare a sognare la prossima cascata, la prossima avventura!

“Ricordo eravamo io, Perlina (Valentina), Johnnie Walker (Giovanni) e Nico McBrain (Nico) quella volta ai Serrai …. “ A loro va un grazie di cuore, con la speranza di aver contribuito alla nascita di una sana passione, alla realizzazione di un piccolo “sogno di ghiaccio”. Ed ancora grazie a Loretta e Franz dell’hotel “La Montanara” per l’accoglienza sempre perfetta e calorosa.

FOTO di Giovanni Petruzzella, Nico Caprioli, Valentina Tedeschi e Riccardo Quaranta

Prossimo appuntamento: ICE DREAMS COGNE (clicca per il programma)

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